Esercizi di giornalismo: a
confronto Mattino e Roma

PICCOLO ESERCIZIO da scuola di giornalismo: selezionati i lanci delle agenzie di stampa su una determinata vicenda, verificare come la notizia viene tagliata e impaginata dai quotidiani.
L’otto aprile Ansa, Agi e Adn Kronos scrivono che la quarta sezione penale del tribunale di Roma, presidente Anna Argento, ha inflitto una multa di 516 euro a tre testimoni che non si sono presentati all’udienza del processo nel

quale sono imputati “l’imprenditore napoletano Renato D’Andria e l’ex ufficiale dei carabinieri Pietro Sica accusati di associazione a delinquere  finalizzata all’estorsione in concorso con diverse persone nell’ambito della cosiddetta inchiesta Spectre”. I tre ‘multati’


Sergio De Gregorio e Arcibaldo Miller
sono il senatore Sergio De Gregorio e i magistrati Arcibaldo Miller e Antonio Laudati, entrambi distaccati al ministero della Giustizia, il primo come capo degli ispettori, il secondo come direttore generale del Dipartimento della giustizia penale.
Nei lanci successivi le agenzie riportano le reazioni dei multati e di una nota dell’ufficio stampa della presidenza del tribunale di Roma che, in sostanza, fa sapere  che i due magistrati, Miller per i suoi impegni e Laudati per un grave lutto familiare, erano assenti giustificati. Comunicato che certamente sarebbe stato scritto nella medesima forma se al posto dei due dirigenti del ministero di via Arenula si fosse trovato un cittadino qualunque e persino un rom.
E veniamo ai quotidiani partenopei. Il Corriere del Mezzogiorno sceglie la linea del sottotono e liquida la notizia in sedici righe. La multa trova maggiore spazio sul Mattino e sul Roma. Il quotidiano diretto da Antonio Sasso opta


Giampaolo Longo e Claudio Scamardella

per un taglio basso su tre colonne con servizio senza firma; il titolo è: Processo alla “Spectre” napoletana / assenti i “testi” eccellenti, multe e gaffe; occhiello: Roma / Sanzioni per il senatore De Gregorio, gli ex pm Miller e Laudati. Poi la rettifica. I passaggi della vicenda ci sono tutti,

giustificazioni incluse: “La notizia – scrive il cronista del Roma – è stata parzialmente rettificata dal presidente del tribunale di Roma”. E aggiunge: “È perciò probabile che lo stesso collegio giudicante nella prossima udienza (il 6 maggio, ndr) cancellerà l’ammenda”.
Passiamo al Mattino che piazza la vicenda con taglio basso e foto a colori di Miller, nella prima pagina della cronaca, guidata da Giampaolo Longo e supervisionata da Claudio Scamardella, con servizio siglato da Leandro Del Gaudio. Spazzati via “il problema tecnico” (Roma) e il "disguido" (Ansa), il titolo è perentorio: Miller multato, è un errore del tribunale. L’attacco è davvero sorprendente: “Chissà se aprirà un fascicolo sul suo caso. Chissà se manderà i suoi uomini a ricostruire l’ultimo stop di un pezzo di carta sulla scrivania di un cancelliere o nel cassetto di un giudice”. E resta forte la curiosità di sapere a quale giudice sta pensando Del Gaudio, ma andiamo avanti e arriviamo alla multa. “Una sanzione - continua il cronista - che per il

capo degli ispettori suona come una beffa: già, perché lui aveva indirizzato una richiesta almeno tre giorni prima dell’udienza”. Almeno? Quindi i giorni erano forse quattro, cinque, sei? Per il resto, oltre i nomi dei multati, nelle trentuno righe a giustezza larga, non c’è


Renato D'Andria e Leandro Del Gaudio

altro, neanche le notizie sul processo, nel quale i tre ‘assenti’ sono stati citati come testimoni dagli avvocati della difesa. Infine un’ultima notazione: il servizio ha la testatina ‘la curiosità’, utilizzata dai vertici della cronaca per raccontare, ad esempio, del randagio molesto e del quartiere mobilitato per trovargli un padrone.