"Utilizzo smodato
dei collaboratori"

Il comitato di redazione (Gerardo Ausiello, Marisa La Penna, Luigi Roano, Petronilla Carillo per le sedi distaccate e Antonino Siniscalchi per i collaboratori, ndr) ancora una volta è costretto a intervenire sulla problematica dell'organizzazione del lavoro e in particolare sull'utilizzo smodato dei collaboratori. Una pratica che svilisce il ruolo dei redattori, al punto da mettere seriamente a rischio la loro funzione all'interno del giornale e, dunque, il posto di lavoro. Questioni sulle quali il direttore Barbano è stato più volte sollecitato a intervenire in maniera decisa e chiara. Un tema molto cogente; giova ricordare che tre colleghi sistemisti (Ciro Anatella, Leo Centore, Maurizio Di Bianco, ndr) sono stati licenziati perché - secondo l'azienda - materialmente il loro lavoro non esiste più. È stato esternalizzato.
Senza giri di parole, le discutibili scelte editoriali di utilizzare sempre di più i collaboratori e sempre meno i redattori rischiano di creare condizioni pericolose nella redazione centrale e in quelle distaccate de Il Mattino.
Un rischio inaccettabile. Scelte tanto più incomprensibili se si considera che, nonostante il grande sacrificio dei giornalisti chiamati a smaltire sca (settimane corte arretrate, ndr), ferie e cds (contratto di solidarietà, ndr), in redazione c'è sempre un congruo numero di redattori, tanto nel primo quanto nel secondo dorso, tale da potere garantire la fattura di un giornale così come nel solco della storia de Il Mattino. Un giornale non di riporto, non calato dall'alto e deciso da pochissimi, ma che raccolga e racconti paturnie e anima, gioia e dolori dei napoletani tutti e di tutta Napoli. Il ruolo dei collaboratori, sia ben chiaro, è storicamente prezioso, la loro professionalità va tutelata perché sono validi compagni di lavoro e una fondamentale risorsa per il Mattino, ma nella consapevolezza che il giornale si fa nelle redazioni e non fuori.
Il cdr sottolinea che il giornale negli ultimi tre anni ha subìto un'emorragia di migliaia e migliaia di copie, colpa della crisi certo, ma non solo. Il cdr chiede al direttore Barbano una robusta revisione dell'organizzazione del lavoro con la quale si rimetta al centro della fattura del giornale la redazione senza infingimenti o tentennamenti. Il cdr conferma la piena disponibilità al confronto, anche con il vicedirettore Monga: le gerarchie valgono e devono essere rispettate, ma occorre rispettare il lavoro di tutti. Il cdr si riserva, in mancanza di risposte adeguate, ogni azione a tutela dei giornalisti de Il Mattino e del loro posto di lavoro.

Napoli, 15 febbraio 2016 Il cdr