Rosaria Caramiello
reintegrata all'Ansa

ROSARIA CARAMIELLO ha lavorato per nove anni e due mesi tutti i giorni, con una sola settimana di ferie all’anno, producendo da Napoli per l’Ansa oltre settemila servizi e notizie e ha seguito il Calcio Napoli come prima firma dell’agenzia, con un contratto da collaboratrice stipulato nel novembre 2002 che prevedeva un compenso di tre euro per ogni "segnalazione o informazione fornita".
Nel febbraio 2012, mentre era in attesa di una bambina, ha chiesto all’azienda che venisse regolarizzata la sua posizione e le è stato risposto che “il rapporto di collaborazione intercorrente tra le parti ha sempre avuto natura

volontaria” e che le sue pretese apparivano pertanto “destituite di fondamento”.
Per di più, qualche giorno dopo l’arrivo della lettera della Caramiello, l’Ansa l’ha di fatto licenziata. A settembre 2012,

Enzo La Penna e Mario Zaccaria
assistita dall’avvocato Giuseppe Marziale, ha citato davanti al tribunale di Napoli l’Ansa, difesa dagli avvocati Manlio Abati e Cristiano Annunziata. Dopo trentadue mesi, otto udienze e quattro testimonianze (sono stati ascoltati Angelo Cerulo e Mario Zaccaria per l’Ansa e Maurizio Dente e Enzo La Penna per la giornalista) è arrivata la sentenza.
Il 4 giugno il giudice unico della sezione lavoro Federico Bile ha reso noto il dispositivo, mentre per le motivazione ha fissato il termine di sessanta giorni.
Prima di vedere i passaggi del dispositivo velocissima scheda della giornalista: napoletana, trentotto anni, studi soltanto avviati alla facoltà di Lettere, pubblicista prima e dal 2004 professionista, comincia a lavorare a Radio Club 91 e a Radio Kiss Kiss, collabora con i quotidiani La Verità, Cronache di Napoli e Il Mattino prima di iniziare a scrivere per l’Ansa nell’estate del 2002. Da due anni vive in Toscana.
Passiamo ora alla decisione del magistrato, articolata in tre punti. Il primo: “accerta e dichiara la natura subordinata e a tempo indeterminato del rapporto intercorrente tra le parti e condanna parte convenuta (l’Ansa, ndr) al pagamento in favore di parte ricorrente (la giornalista Caramiello, ndr) della somma complessiva di 160.703, 39 euro oltre interessi e
Angelo Cerulo e Maurizio Dente

rivalutazione monetaria come indicato in motivazione in relazione al periodo 14 febbraio 2007 (gli anni precedenti sono giudicati prescritti, ndr) e il 16 febbraio 2012”.
Il secondo: “dichiara

la continuità giuridica del vincolo tra le parti con ogni conseguenza di legge sotto il profilo economico e previdenziale ivi compresa la corresponsione a favore della ricorrente delle retribuzioni maturate – e non pagate – a partire dal 16 febbraio 2012 alla data della presente sentenza sulla base dell’ultima retribuzione spettante alla ricorrente pari a 3.114,85 euro (compenso mensile lordo, ndr)”.
Il terzo: “condanna parte convenuta al pagamento, in favore della ricorrente, di metà delle spese processuali che vengono liquidate, in tale misura ridotta, in complessivi 3.500 euro per compensi professionali, oltre iva e cpa come per legge”.