Velardi precisa

Con riferimento alle recenti notizie riportate dal vostro sito sul mio “coinvolgimento” in un’inchiesta giudiziaria che ha condotto agli arresti un generale dei carabinieri e un imprenditore, vi prego di pubblicare la seguente precisazione, nei termini di legge.
Nel lontano 2017, poco dopo la prima elezione a sindaco di Marcianise, mi piombò addosso la tegola del pessimo funzionamento della mensa scolastica cittadina e del mancato pagamento delle spettanze alle maestranze: delle denunce e delle polemiche (ci fu un assalto al Comune, fui costretto ad uscire con l’ausilio della polizia) è ancora vivo il ricordo. L’unica cosa che potevo fare – oltre che sollecitare gli uffici preposti ad effettuare le dovute prescrizioni ai gestori del servizio – era quella di aspettare il nuovo bando e cercare di pubblicizzarlo quanto più possibile perché vi partecipassero quanti più concorrenti e quanto più qualificati. Ad inizio anno, era il 18 gennaio 2017, venne in visita a Marcianise l’ex presidente dell’Inter, Ernesto Pellegrini, re della ristorazione, che con la città aveva un rapporto speciale per la pregressa gestione del servizio mensa nell’ex Gte. Ci fu una grande festa con la premiazione degli ex dipendenti e in quell’occasione chiesi, privatamente ma anche pubblicamente sul palco, che Pellegrini tornasse in città per candidarsi a gestire il servizio mensa scolastico. Cortese, sorrise, ma non fece nulla.
Qualche mese dopo, incontrai casualmente a Roma, su presentazione del generale ora arrestato (che conoscevo da quando era capitano e che aveva seguito tra l’altro la pratica per l’apertura della nuova compagnia dei carabinieri di Marcianise), davanti a più persone, il titolare di un’altra grande azienda della ristorazione che lavorava – così si presentò – con enti dello Stato. Mi ricordai di Pellegrini, chiesi anche a lui la stessa cosa e successivamente gli segnalai il sito dell’ente dove poteva reperire informazioni: stesso effetto e cioè totale disinteresse dell’imprenditore. Punto. Se rivedo questo signore per strada neanche lo riconosco; se rivedo Pellegrini sì, perché il suo volto è molto più noto.
Gli inquirenti giustamente hanno fatto i loro riscontri e giustamente hanno riportato nell’ordinanza che nessun rapporto c’è mai stato tra questo signore e il Comune di Marcianise, quando ero sindaco, sottolineando per due volte nell’ordinanza stessa che non sono indagato. Hanno riportato la circostanza che indirettamente mi riguarda per corroborare – lo scrivono loro stessi! – la tesi accusatoria circa i rapporti tra gli indagati.
Ho cercato da sindaco di fare tutto ciò che dovrebbero fare i buoni amministratori, e cioè di dare la massima pubblicità ad un bando che, come capita purtroppo spesso in questi casi, passa sotto silenzio. Cioè ho voluto e invogliato la trasparenza e la competitività, per ottenere un servizio migliore, come prevede il codice, con una circolazione tra operatori primari, uno anche con attività per conto dello Stato. La pubblicazione della notizia, così come anche titolata, è avvenuta per impropri accostamenti e genera nel lettore convinzioni errate.
Nel ringraziare per la celere e integrale pubblicazione della presente, invio cordiali saluti.

Antonello Velardi
Poche note alle 64 righe della precisazione di Velardi. Iustitia riporta i passaggi dell’ordinanza che escludono rapporti d’affari dell’ex sindaco di Marcianise con l’imprenditore della ristorazione Massimiliano Fabbro ora indagato.
La notizia viene poi ripetuta per ben due volte nell’articolo: “Va quindi ribadito con chiarezza che Velardi non è indagato”; “è evidente che in questo caso non stiamo parlando di reati”.
La seconda osservazione. L’ex sindaco di Marcianise scrive di non ricordare neanche il volto di Massimiliano Fabbro (mentre quando gli scrive la prima chat gli dice “di averlo incontrato nell’ufficio di Liporace insieme a ‘Ennio’ (verosimilmente, scrive il gip, De Vellis). Ma non gli viene in mente neanche il nome di Fabbro perché nella precisazione non lo cita eppure nell’ordinanza viene riprodotto uno scambio di messaggi tra Velardi e l’imprenditore.
Ultima nota. Iustitia riporta la dichiarazione di un avvocato il quale trova “inopportuno che un sindaco segnali a persone a lui note bandi di gara che sono pubblici e che quindi tutti possono conoscere”. Per consentire ai lettori di farsi un’idea più precisa forse Velardi dovrebbe indicare i nomi, oltre quelli di Pellegrini e Fabbro, di tutti gli altri imprenditori a cui ha segnalato personalmente il bando.
Nello Cozzolino
 
Ernesto Pellegrini
Antonello Velardi
Massimiliano Fabbro
Oreste Liporace
Ennio De Vellis