Carissimo direttore,
ho letto su Iustitia la notizia riguardante la “rosa” del giornalisti candidati ad un posto di commissario per gli imminenti esami di idoneità professionale (30 aprile 2007).
Un parterre di nomi assolutamente prestigiosi, detto senza alcuna ironia.
Tuttavia, caro direttore, mi sono posto una domanda, anzi più di una. E non avendo trovato risposte convincenti le giro a te, vecchio cronista e smaliziato conoscitore delle cose di cosa nostra.
Dunque: non credi che alcune di queste candidature (anzi auto-candidature, anche se non troverai mai un giornalista che ammetta di aver fatto di tutto per ottenere un posto al sole del Lungotevere de’ Cenci) siano incompatibili (quanto meno per una questione di opportunità) con alcune funzioni e incarichi ricoperti attualmente dagli stessi? In sostanza: può un sindacalista dell’Assostampa (il segretario Enzo Colimoro, ndr), un membro del consiglio regionale dell’Odg (il revisore dei conti Marcello Curzio, ndr), un docente della Scuola di giornalismo (di Salerno, Marco Pellegrini, ndr), rivestire il delicatissimo ruolo di esaminatore di giovani (e meno giovani) aspiranti giornalisti professionisti spesso portatori di laceranti conflitti con la lingua italiana…ma che incrociano ogni giorno tra le stanze di via Cappella Vecchia o nelle aule di Fisciano?
E ancora, caro direttore anzi carissimo: Esiste un manuale Cencelli anche per la nomina dei giornalisti commissari, specialmente in vista dell’imminente rinnovo dei consigli nazionale e regionali dell’Ordine?
Erano queste alcune domande che mi premeva porti. Poi….poi c’è stata la fumata nera. Abbiamo il commissario e…sorpresa: il suo nome (il direttore dell'Avanti! Fabio Ranucci; nella commissione della 90ª sessione ci sono anche un’altra napoletana, Giuseppina D’Antonio, consigliere di corte d’appello a Roma e giudice a latere, con Pietro Lignola presidente, nel processo di primo grado per l’omicidio Siani, e Marco Guidi per due anni, dal giugno 2000 all’ottobre 2002, redattore capo centrale del Mattino, ndr) non è tra quelli che avevi riportato su Iustitia. Dando per scontato che su Iustitia non compaiono notizie fantasiose, ho cercato di capire: e ho scoperto che i nomi pubblicati erano effettivamente quelli degli aspiranti, ma pare che Qualcuno, astuto e sornione come un falco, abbia detto: i commissari li scelgo io e solo io. Fine dei giochi preelettorali.
È vero: fine dei giochi, continuiamo con i gioghi. Pre e post- elettorali.
E ora andiamo alle urne. Che ne dici, caro anzi carissimo Iustitia: la mettiamo una fetta di salame nella scheda con un cordiale invito (agli eletti) a mangiarsi anche quella?
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