Molte tastiere, poche scarpe |
Caro Masino (spero che dietro quest'originale pseudonimo da nickname emblematico si celi un buontempone non partenopeo), per un abusato e diffuso vezzo di esercitarsi in esegesi semantiche dietro la scrivania, si perde spesso il contatto con la realtà.
È il giornalismo di Internet, che consuma molte tastiere e poche scarpe. Lungi da me il volermi mettere in cattedra (sono altri, i bravi colleghi che insegnano nelle tante scuole di giornalismo), ma vorrei solo ricordare prima a me stesso, caro Masino, che in gergo popolare-dialettale acquisito, oltre che in ambienti che hanno ormai metabolizzato linguaggi malavitosi, "la botta)" sta per colpo di pistola. E non, come con ironia credo tu abbia inteso attraverso il pc, uno schiaffo o un pugno. In decine di verbali giudiziari, i collaboratori di giustizia, quando raccontano un delitto dicono, ad esempio, di aver ucciso qualcuno sparandogli "una botta".
Questo solo ti dovevo, come diceva Totò, "per la precisione" caro Masino. Con un altro piccolo inciso sul contratto di lavoro giornalistico (capisco che ormai si tratti di oggetto da museo, eppure esiste ancora): giammai sono stato spedito da un capocronista - si chiami De Sica o Del Tufo, o altri - in qualsiasi località per seguire qualche avvenimento. Mio interlocutore diretto, da inviato speciale, è il direttore o un capo redattore centrale da lui delegato. E sono loro ad avermi chiesto di spostarmi a seguire l'omicidio di Castellammare. Saluti dal tuo divertito lettore
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Gigi Di Fiore |
Egregio Di Fiore,
intanto, devo deludere la Sua speranza: sono un buontempone, certo, però partenopeo. A Lei, uomo di raffinate letture, non è sfuggito che Masino è un operaio, protagonista sfortunato di un racconto di Pavese, e forse ciò Le ha fatto credere che io sia originario delle Langhe.
E veniamo alla Sua cortese lettera: nel gergo popolare-dialettale acquisito la “botta” è certamente il colpo di pistola, come Lei opportunamente ricorda, ed è vero che questa parola si trova scritta in molti verbali giudiziari (pensi che addirittura a me talvolta è capitato di leggerne qualche pagina). Ma un giornale che voglia avere un respiro nazionale forse deve preoccuparsi anche del lettore non campano, oltre che di quelli che abitualmente non leggono i verbali di boss della camorra come Peppe Misso, Lovigino Giuliano,o Cosimo Di Lauro. Opinione personale, beninteso. In riferimento alla Sua spedizione stabiese prendo atto che nessun capocronista, si chiami De Sica o Macario, ha il potere contrattuale di mandarLa da qualche parte.
Infine La ringrazio per aver definito Se stesso “un divertito lettore”. Ciò rende più lieve la fatica di sopportare un “nickname emblematico”. |
Masino Pavese |
(*) Da www.agoramagazine.it |
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Vittorio Del Tufo |
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Gigi Di Fiore |
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Cesare Pavese (*) |
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Giuseppe Misso |
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Luigi Giuliano |
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Cosimo Di Lauro |
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