Ansa Napoli
ignora Alemi

UN APPASSIONATO Francesco Cirillo, numero due della polizia, ricorda l’omicidio del capo della squadra mobile della questura di Napoli Antonio Ammaturo e del suo autista Pasquale Paola, avvenuto il 15 luglio di trenta anni fa a piazza Nicola Amore ad opera delle Brigate Rosse. È il 13 luglio e nel teatrino di corte di palazzo reale c’è una platea affollata da poliziotti

presenti per la consegna del Premio Ammaturo per la legalità che va alla sezione di Scampia, guidata da Michele
Spina
. Ad ascoltare Cirillo tra il palco e la


Carlo Alemi e Antonio Ammaturo

platea ci sono il presidente del tribunale di Napoli Carlo Alemi, i procuratori aggiunti Federico Cafiero de Raho, Francesco Greco, Gianni Melillo e Alessandro Pennasilico, l’ex procuratore Giovandomenico Lepore, il sindaco Luigi De Magistris, il prefetto Andrea De Martino e il questore Luigi Merolla e a coordinare la premiazione c'è la giornalista Conchita Sannino, cronista di nera di Repubblica Napoli e moglie di un poliziotto.
Cirillo esalta il lavoro della polizia e, in particolare, l’impegno della squadra mobile che “ha fatto la storia di Napoli caratterizzata dall’azione di uomini che non si sono mai piegati alla camorra”. Un’enfasi che suona anche come una critica ai magistrati dal momento che è oggi a giudizio davanti al tribunale di Napoli Vittorio Pisani, capo della mobile sollevato dall’incarico il 30 giugno del 2011 per presunte collusioni con i clan della camorra. Il vice capo della polizia va avanti e cita Walter Scott Locchi, il questore in carica quando vennero uccisi Ammaturo e Paola. E a questo punto interviene Alemi, trenta


Federico Cafiero de Raho e Francesco Cirillo

anni fa giudice istruttore titolare delle indagini sul rapimento di Ciro Cirillo, per aiutare i presenti a fare un esercizio di memoria: “su Walter Scott Locchi voglio dire che fu da me rinviato a giudizio per la soppressione di alcune carte nell’ambito del caso Cirillo”.

Vediamo ora come agenzie e quotidiani hanno raccontato lo scambio aspro tra Cirillo e Alemi. Dell’intervento del presidente del tribunale di Napoli non c’è traccia nel lancio Ansa che va in rete alle 13,08 del 13 luglio, firmato dalla collaboratrice Sara Ricca e passato dal redattore Franco Tortora. Poi interviene forse qualcuno per chiedere ai cronisti di Ansa Napoli spiegazioni per il silenzio su Alemi e dopo due ore e 35 minuti viene lanciato un secondo take, firmato anche in questo caso da Sara Ricca e passato da Mariano Del Preite, ma è un lancio minimizzante e confuso: “una divergenza di opinioni sulle indagini legate all'uccisione del capo della Squadra Mobile di Napoli Antonio Ammaturo e dell'agente Pasquale Paola (si parlava invece del rapimento dell’assessore regionale Ciro Cirillo, ndr) è emersa nel confronto tra il vice capo della Polizia di Stato Prefetto Francesco Cirillo e il presidente del Tribunale di Napoli Carlo Alemi”.

Anche i quotidiani, che pure hanno spedito cronisti al teatrino di corte, tacciono sull’intervento di Alemi: a parte il Corriere del Mezzogiorno che non pubblica niente, neanche la cronaca del premio, tace su Alemi la collaboratrice del Mattino Claudia Procentese; per


Gianni Melillo e Vittorio Pisani

il Roma Emanuela Guarnieri, che di pezzi ne confeziona quattro, non trova spazio per il presidente del tribunale; l’unica cronista che riporta le parole di Alemi, con le quali chiude l’articolo, è Irene De Arcangelis di Repubblica Napoli, anche se poi il desk riduce il confronto duro a “battibecco”.