Dopo due anni
'tagliata' da DemA

SI PUÒ LAVORARE per due anni senza contratto e senza stipendio all’ufficio stampa di un’organizzazione? A Napoli si può e capita anche che dopo due anni ti mandano a casa e assumono un’altra giornalista.
È la storia di Barbara Tafuri, napoletana, quarantasei anni, sposata, un figlio di undici anni, da tredici professionista, una laurea in Scienze politiche alla Federico II, esordi a Cronache di Napoli nel 2001, poi

alle emittenti Italiamia, dove diventa praticante, e a Teleluna dal 2006 all’agosto del 2009 quando viene licenziata per presunta violazione dell’obbligo di esclusiva; vince la causa ma non becca un euro. Chiusa l’esperienza con le tv comincia a occuparsi di uffici stampa.
Nel febbraio del 2016 - racconta un cronista vicino a DemA, l’organizzazione politica fondata dal

Barbara Tafuri

sindaco di Napoli - Barbara Tafuri viene contattata da Luigi De Magistris e dal fratello Claudio che la conoscono come giornalista e come simpatizzante del movimento e le offrono l’incarico di ufficio stampa per la campagna elettorale. Seguono settimane frenetiche che si concludono con il trionfo del 19 giugno. Per tre mesi di lavoro full time riceve 1600 euro. Il sindaco le dice che confermerà gli staffisti che già lavorano a palazzo San Giacomo, le chiede però di lavorare per DemA, che sta per Democrazia e autonomia. E la stessa richiesta arriva dal fratello Claudio che nei due anni successivi diventa l'interlocutore della cronista su tutte le questioni della comunicazione. Salvo mostrarsi vago ogni volta che si tocca il nodo del contratto”.
Per due anni il lavoro va avanti senza scosse e si arriva al maggio del 2018. La cronista rallenta il ritmo per qualche giorno a causa di un intervento chirurgico urgente e alla vigilia del congresso nazionale di DemA che si tiene il 25 e il 26 maggio a Napoli, al Modernissimo, arriva una sorpresa: non è più l'addetta stampa del movimento.
Sul ‘licenziamento’ di fatto di Barbara Tafuri volevamo sentire i vertici di DemA; abbiamo scartato il sindaco dal momento che dichiara di non voler parlare del Mattino, figuriamoci se spende parole sulla ex collaboratrice, e abbiamo cercato Claudio De Magistris. Una serie di telefonate al cellulare e alla sede di DemA, con messaggi e numeri di telefono, hanno prodotto soltanto un sms alle 17,45 del 18 luglio: “ciao Nello, scusa posso chiamarti dopo?”, poi più nulla.