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Leggo chiude Napoli,
Bari, Torino, il Veneto
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L’UNDICI NOVEMBRE del 2001 l’edizione napoletana di Leggo (la quarta dopo Roma e Milano, partite sei mesi prima, e Torino) venne presentata in pompa magna a Castel Sant’Elmo con l’intervento di Azzurra Caltagirone e Albino Majore, del direttore di Leggo Giuseppe Rossi, dei vertici della Piemme, la concessionaria di pubblicità, e della squadra del Mattino, che schierava l’allora direttore Paolo Gambescia, i manager sempreverdi Massimo Garzilli e Raffaele Del Noce e una folta |
rappresentanza della redazione. Stampata nella tipografia del Mattino a Caivano-Pascarola,
l’edizione napoletana del quotidiano gratuito del gruppo controllato da Francesco Gaetano Caltagirone andò in |

Mario Fabbroni, Marco Lobasso e Stefano Prestisimone |
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distribuzione il giorno successivo. Il prossimo 12 novembre quindi compirà dieci anni, ma ci sarà poco da festeggiare perché secondo il 'piano' annunciato dall’editore pochi giorni dopo le redazioni di Napoli, Bari, Torino e Veneto verranno decapitate.
La comunicazione l’ha data il 15 settembre il direttore del Personale di Leggo (e del Messaggero) Paolo Esposito nel corso di un incontro a Roma con il comitato di redazione formato dai capitolini Claudio Fabretti e Fabio Maccheroni e dal veneto Riccardo
Tagliapietra.
Al cdr Esposito non ha consegnato un piano, ma un elenco tagli con la promessa vaga di futuri investimenti. L’elenco annuncia l'uscita di dodici giornalisti su trenta (il 40 per cento dell’organico), che andrebbero in cassa integrazione; la chiusura di otto edizioni (operativa nel testo firmato da Esposito dal primo ottobre, poi scivolata, secondo notizie di stampa, alla seconda metà di novembre), con la diffusione concentrata esclusivamente su Roma e Milano. E nell’elenco non viene detto niente di concreto sul futuro dei dodici redattori da decapitare, tutti oggi occupati nelle sedi da chiudere: cinque a Padova, che cura le edizioni di Venezia, Verona e Padova (Andrea Gaiardoni, responsabile, Gianluca De Rossi, Riccardo Tagliapietra, Monica Zicchiero e Marco Zorzo); tre a Torino (il responsabile Enzo |
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2001. Giuseppe Rossi e Paolo Gambescia a Castel Sant'Elmo
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D'Orsi, Daniele Molteni e Gianmarco
Oberto); due a Napoli (Mario Fabbroni, responsabile, e Marco Lobasso) e due a Bari (Elisa Forte e Stefano Prestisimone).
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Agli annunci dell’azienda la redazione ha replicato con un comunicato approvato all’unanimità, che proclama lo stato di agitazione e affida al cdr un pacchetto di dodici giorni di sciopero. E ora dovrebbe iniziare il confronto tra le parti con un incontro, forse il 18 ottobre, in sede Fieg al quale per i giornalisti prenderanno parte il cdr e Luigi Ronsisvalle della giunta esecutiva della Federazione nazionale della stampa.
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