È FALLITO IL tentativo dei legali di Repubblica di bloccare l’esecutività della sentenza che il 15 maggio scorso ha condannato il Gruppo l’Espresso che edita il quotidiano, il direttore responsabile Ezio Mauro e il capo della redazione di Napoli Giustino Fabrizio a risarcire il notaio Tino Santangelo e la figlia Maria Rosaria, assistiti dall’avvocato Achille Janes Carratù. L’undici settembre infatti la sezione civile feriale della corte d’appello di Napoli (presidente Clemente Minisci, consiglieri Marzia Consiglio e la relatrice Maria Sena) ha depositato l’ordinanza che rigetta l’istanza di |
sostenute nella stessa che impongano la sospensione immediata della sua esecutività”. Il secondo. “È agevole rilevare che l’importo oggetto della condanna, pur nella sua significatività, non si appalesa tale da mettere in pericolo la restituzione ove la sentenza appellata venisse, in tutto o in parte,
riformata, attese le presumibili solide condizioni economiche degli appellanti dottor Sabatino Santangelo e professoressa Maria Rosaria Santangelo, entrambi noti professionisti napoletani”.
Terzo. “Quanto alla pubblicazione dell’estratto della sentenza si rileva che essa costituisce un mezzo di riparazione del danno in forma specifica che si aggiunge alla riparazione per equivalente e risponde all’esigenza di far conoscere la reintegrazione del diritto offeso e, come tale, appare disposta legittimamente dal tribunale, data e la durata della ‘campagna’ giornalistica e la notorietà dei soggetti coinvolti”.
La conclusione è che Repubblica per ora paga il risarcimento, paga le spese legali e paga la pubblicazione sul Mattino (e su Repubblica Napoli) dell’estratto della sentenza firmata dal giudice Raffaele Sdino. Per il terzo round l’appuntamento è fissato a dicembre quando comincerà il giudizio davanti alla corte d’appello. |