De Benedetti prima notizia

Alle 11,32 del 18 luglio l’agenzia Ansa batte la notizia della sentenza per le morti causate dall’amianto alla Olivetti di Ivrea: la pena più alta va ai fratelli Carlo De Benedetti e Franco Debenedetti che incassano una condanna a cinque anni e due mesi di reclusione.
Quel giorno ci sono gli sviluppi del fallito colpo di stato in Turchia con Erdogan che parla di reintrodurre la pena di morte; c'è il riconoscimento delle vittime della strage di Nizza; c'è la telenovela di Gonzalo Higuain; ma per il team del Mattino.it, guidato da Alessio Fanuzzi e coordinato da Marco Piscitelli, tutto passa in secondo piano: l’apertura viene riservata all’editore di Repubblica e persino la mattina del giorno successivo la condanna per i morti alla Olivetti rimane in fascia alta. Perché?
In questi mesi i rapporti tra il costruttore romano Francesco Gaetano Caltagirone e l’imprenditore torinese De Benedetti non sono dei migliori. Quando il 6 maggio scorso l’Editoriale Caltagirone annunciò l’uscita dalla Federazione editori arrivò pronta la replica della Fieg, ma chi intervenne in prima persona con parole durissime fu proprio Carlo De Benedetti: “l’uscita dalla Fieg di Caltagirone è un problema esclusivamente di soldi”. E non risparmiò Azzurra Caltagirone, “che pur essendo vice presidente della Fieg, per non pagare i contributi al fondo Casella ha deciso di scorporare l'attività dei poligrafici in modo da farli diventare dipendenti della categoria del commercio, andando contro la decisione unanime degli altri editori”.
Un attacco ad alzo zero contro gli editori del Mattino che i ‘soldati’ di via Chiatamone non hanno dimenticato.

Francesco Toralta
 
Carlo De Benedetti
Franco Debenedetti
Gonzalo Higuain