GIORNALISTA INDAGATO PER SIMULAZIONE:
DUE I FALSI ATTENTATI
(V. 'Spari contro mia abitazione...' delle ore 11.29)
(ANSA) - CASERTA, 18 MAGGIO - Sono due i falsi attentati per i quali il giornalista Mario De Michele risulta indagato per
simulazione di reato. Oltre gli spari contro la sua abitazione, infatti, ci fu un altro caso che lui denunciò di aver subito a novembre, mentre era in auto: allora furono esplosi dieci colpi contro la sua vettura, mentre transitava a Gricignano d'Aversa.
Proprio quel fatto, parecchio eclatante, fece alzare il velo dei mass media sul giornalista casertano, che ovviamente denunciò tutto ai carabinieri; De Michele riuscì ad avere anche la scorta, il cui iter per la rimozione ora è già partito. Con il giornalista risulta indagata anche un'altra persona, che lo avrebbe aiutato a simulare le due intimidazioni. Sono quindi due i falsi attentati per i quali De Michele è attualmente indagato, appunto quello dell'auto e quello avvenuto il quattro maggio scorso, quando tre colpi di pistola furono esplosi contro la sua casa; anche in quell'occasione, il giornalista incassò la solidarietà dei rappresentanti della categoria e di politici.
Proprio indagando su questo secondo episodio, la Dda di Napoli e i carabinieri del Gruppo di Aversa guidati da Donato D'Amato, con i propri esperti balistici, si sono trovati di fronte una incongruenza clamorosa, ovvero hanno accertato che i tre colpi erano stati sparati dall'interno della casa, e non dall'esterno come poteva presumersi trattandosi, almeno nella denuncia di De Michele, di un attentato.
Sapevano che il giornalista deteneva legalmente una pistola, così venerdì sono andati a sequestrarla accertando che i proiettili erano stati esplosi proprio da quell'arma. De Michele è stato anche interrogato nella giornata di venerdì, alla stazione dei carabinieri di Cesa (comune dove Di Michele risiede) dal pubblico ministero anticamorra Fabrizio Vanorio, davanti al quale, dopo un interrogatorio fiume durato quasi sette ore, ha confessato di aver sparato lui il 4 maggio e di essere responsabile anche di un altro episodio avvenuto a gennaio, quando fu ritrovata una busta con proiettili e una lettera. Sull'attentato all'auto non ha ammesso invece alcuna responsabilità.(ANSA).
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GIORNALISTA INDAGATO. È ACCUSATO DI CALUNNIA
INDICÒ PRESUNTI RESPONSABILI ATTENTATO
(ANSA) - CASERTA, 18 MAGGIO - È indagato per calunnia, e non
per simulazione di reato, come si era appreso in un primo momento, il giornalista casertano Mario De Michele, cui venerdì scorso i carabinieri, su ordine della Dda di Napoli, hanno perquisito l'abitazione di Cesa (Caserta) sequestrando una pistola legalmente detenuta. L'accusa è che De Michele l'abbia usata per sparare tre colpi all'indirizzo delle mura di casa il 4 maggio scorso.
Il giornalista denunciò ai carabinieri che si trattava di un atto intimidatorio, indicando anche i presunti responsabili, alimentando la lunga scia di episodi violenti di matrice camorristica che lo avrebbero coinvolto da oltre un anno a questa parte per la sua attività di cronista nel Casertano. Per la Procura anticamorra - Aggiunto Luigi Frunzio e Sostituto Fabrizio Vanorio - De Michele avrebbe inventato anche un altro attentato, nel novembre scorso, quando la sua auto fu colpita da una decina di proiettili; quell'episodio gli consentì di avere la scorta e di diventare quasi un simbolo del giornalismo d'inchiesta. Per quanto accaduto a novembre - è l'ipotesi d'accusa - De Michele potrebbe aver usato un'altra pistola fornitagli dalla seconda persona che risulta indagata nella vicenda. (ANSA).
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