Tgr, la valanga degli svarioni

I telespettatori assistono impotenti allo stillicidio quotidiano dei ‘sottopancia’ sbagliati. Tutti quelli che hanno gradi e stipendi per intervenire fanno finta di niente. Intanto vanno avanti imperturbabili gli uomini dell’ufficio di produzione del Centro di Fuorigrotta (il comandante è sempre Maria Teresa Buccico, con lei lavorano in questi mesi di Covid 19 Roberto Battiloro, Renata Buonaiuto, Marco Caruso, Raffaele Morra, Edoardo Zorzetti), anzi a volte sembrano divertirsi a confezionare gli svarioni. Qualche esempio. Il 27 aprile Anna Testa intervista il virologo Giulio Tarro ma per non essere banali i tecnici Rai decidono di chiamarlo ‘Tarlo’.
Il 16 maggio è il turno dell’avvocato Paolo Pannella, presidente del comitato scientifico dell’Organismo di composizione delle crisi degli avvocati napoletani. Per addolcire nome e incarico affibbiano all’avvocato il nome di una famosa pasticceria: Mennella.
Chiudiamo con il numero due dell’Ordine regionale dei giornalisti e presidente del Corecom Domenico Falco. In questo caso il dream team di Teresa Buccico vuole lasciare un segno. Non basta sbagliare il nome, serve anche una qualifica innovativa: Pasquale Tarallo, sindaco di Montecorice.
Sulla gestione disastrosa dei ‘sottopancia’ sembrava che una svolta potesse imprimerla Carlo De Blasio, vice direttore della Testata giornalistica regionale con la delega alle redazioni peninsulari e sede all’attico di Fuorigrotta. Frequente oggetto degli ‘scherzi’ dell’ufficio di produzione, De Blasio, dopo l’ennesima figuraccia rimediata il 19 aprile con un’intervista all’imprenditrice Stefania Brancaccio chiamata per ben tre volte nel sottopancia ‘Stefano’ ha diffidato la Buccico dal mettere anche un solo sottopancia in un suo servizio.
Sembrava fosse il punto di svolta ma dopo dieci giorni di protesta De Blasio è ritornato sui suoi passi e ha riammesso nei servizi i sottopancia della Buccico e dei suoi amici. Si sarà reso conto che non poteva lasciare la protesta a metà dal momento che è vice direttore: o andava avanti o tornava indietro. Ha scelto di tornare indietro e godersi Napoli.
Sette giorni fa avevamo scritto: “C’è vita al tgr”. Troppo ottimismo, ci sbagliavamo: non c’è rigore, non c'è generosità, non ci sono attenzione e rispetto del servizio pubblico; sono tutti a testa china a farsi, come diceva Giuseppe Blasi fino al 2003 capo della redazione Rai di Napoli, i propri 'cazzarielli'.

Martin Beck

 
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