Ordine, da otto mesi
deontologia sospesa

I GIORNALISTI ISCRITTI all’Ordine campano continuano a essere protagonisti delle notizie di cronaca nera e giudiziaria. L’ultimo, in ordine di tempo, è Gennaro Castiello, consigliere comunale a Napoli eletto nelle fila del Pdl, poi fondatore del Pdl Napoli, alle politiche di fine febbraio candidato senza successo alla camera per il Mir, Moderati in rivoluzione, il movimento

guidato a livello nazionale dall’imprenditore Gianpiero Samorì.
Il 12 marzo la procura di Napoli (il sostituto che conduce l’inchiesta è Giancarlo Novelli della sezione reati contro la pubblica amministrazione guidata dal procuratore aggiunto Francesco


Francesco Greco e Gianpiero Samorì (*)

Greco) fa sapere che Castiello è indagato, insieme ad altri otto, di cui quattro consiglieri di municipalità, per associazione a delinquere finalizzata al voto di scambio; secondo le indagini, condotte con intercettazioni e perquisizioni, il consigliere comunale, attraverso la rete dei collaboratori, avrebbe comprato voti (i giornali scrivono di un tariffario dai trenta ai cinquanta euro) che gli hanno consentito di essere in Italia il più votato del Mir alle spalle di Samorì.
Ma chi è il trentottenne napoletano Gennaro Castiello? Secondo le notizie del suo sito, è diplomato all’istituto tecnico Fermi, laureato e specializzato all’Isef, è maestro di karate e kick boxing, cintura nera IV dan. Sul versante politico esordisce con Alleanza nazionale (Luigi Muro e Marcello Tagliatatela i suoi punti di riferimento), poi passa alla Dc di Gianfranco Rotondi e, prima di approdare alla lista di Samorì, è collaboratore del deputato Pdl e questore alla camera Antonio Mazzocchi. In questi anni l’instancabile Castiello, che


Luigi Muro e Gianfranco Rotondi

è sposato e ha due figli, è riuscito a occuparsi anche di giornalismo. Sulla questione però è molto riservato, non dice su quali giornali ha scritto, né dove ha svolto il praticantato; sul suo sito pubblica soltanto una riga asciutta: “consegue la qualifica di giornalista professionista”.

Cerchiamo allora di fare un po’ di luce sul Castiello giornalista. Dalla documentazione risulta che ha svolto il praticantato a Dossier Magazine on line, una delle testate utilizzate dal pirotecnico editore e giornalista Sergio De Gregorio. Nell’autunno del 2005 lo troviamo tra i centouno praticanti che l’Ordine campano spedisce agli esami. Da ricordare che nella carica dei 101 c’è anche l’enfant terrible Francesco Borrelli, assessore della terza provincia d’Italia con una stipendio di seimila euro al mese e praticante in Calabria, a Lamezia Terme, con un contratto di formazione lavoro come telecineoperatore riservato ai disoccupati di lunga durata. Ma torniamo a Castiello. Agli esami l’emozione gli gioca un brutto scherzo perché viene bocciato, e non va meglio nelle sessioni successive: risulta infatti aver superato l’esame orale soltanto il 2 aprile del 2008.
Quale riflesso avrà l’indagine della procura sull’attività giornalistica (ammesso che ne abbia una) di Castiello? Assolutamente nessuno. Dallo scorso agosto, da quando cioè il governo Monti ha approvato il regolamento di attuazione delle norme sulle questioni disciplinari degli ordini professionali la deontologia in Campania è materia sospesa in attesa che venga attivato il consiglio di

disciplina. Dormono così sonni tranquillissimi Caterina Balivo, Barbara Di Palma, Anna Di Chiara, Enrico Varriale e tutti gli iscritti di cui l’Ordine campano doveva occuparsi.
L’Ordine nazionale ha provveduto nello scorso dicembre a eleggere i


Carlo Alemi e Sergio De Gregorio

componenti del consiglio di disciplina nazionale; anche alcuni Ordini regionali virtuosi, tra questi l’Abruzzo (presidente Stefano Pallotta) e il Friuli Venezia Giulia (presidente Pietro Villotta), si sono dotati dei consigli di disciplina; in Campania invece si cammina, come sempre, a bassa velocità. Del resto è noto che la deontologia non è mai stata considerata una priorità.
Dopo una serie di rinvii, nella seduta del 14 marzo l’Ordine avrebbe finalmente deciso i diciotto nomi, dodici professionisti e sei pubblicisti da girare al presidente del tribunale di Napoli Carlo Alemi, cui toccherà il compito di scegliere i nove giornalisti che, in collegi da tre con almeno una donna, dovranno occuparsi della deontologia dei giornalisti della Campania. Ma al presidente del tribunale i nomi non sono ancora arrivati.  


(*) Da www.liberoquotidiano.it