Tgr, con sei uscite
si ridisegna il vertice

IL 25 MARZO il vice redattore capo ad personam della Rai Gianni Porcelli, giornalista residenziale ad Avellino, compie sessantacinque anni e va in pensione. Tra due mesi lo stesso traguardo viene tagliato dal capo servizio Nicola Muccillo, noto al pubblico per la rubrica del sabato ‘Antichi sapori’. Muccillo però non ha nessuna intenzione di ritirarsi e vuole rimanere in servizio fino a settanta anni. Non sarà facile convincere l’azienda, ma ci sta provando con il sostegno di un ex sindacalista, Carlo Verna. Il 5 luglio raggiunge l’età

per la pensione il redattore capo ad personam Nando Spasiano. Ai tre pensionati va aggiunto Massimo Milone che il 12 febbraio ha lasciato Napoli per trasferirsi a Roma, alla direzione di Rai Vaticano.
Per l’estate saranno quattro le caselle


Procolo Mirabella e Nando Spasiano

scoperte, ma potrebbero diventare sei. È in trattative avanzatissime con i dirigenti Rai per definire l’importo della buonuscita il redattore capo Silvio Luise, cinquantanove anni in questi giorni; stessa situazione per il sessantenne  Procolo Mirabella, redattore capo vicario, convinto di ereditare l’incarico di Milone e scottato dalla decisione del direttore Alessandro Casarin di affidare la guida della redazione partenopea al cinquantunenne Antonello Perillo. Da qui la scelta di mettersi in ferie per tre settimane e di avviare una trattativa per prepensionarsi. 
Con le uscite di Luise e Mirabella viene di fatto azzerato il vertice della redazione; restano al loro posto soltanto figure di contorno. Toccherà ora a Perillo ridisegnare la squadra che dovrà misurarsi con il difficile compito di ridare un po’ di credibilità alla screditata informazione regionale Rai. Non sarà impresa facile anche perché sono sempre pronti consiglieri manovratori, gli stessi che hanno dato il via libera alle discusse promozioni di un anno fa.
Nell’autunno del 2010 Nando Spasiano difendeva con asprezza la sua promozione ad personam: “In una redazione in cui stavano per essere


Silvio Luise e Gianni Porcelli (*)

promosse anche le scrivanie, penso che con il mio curriculum meritassi qualche riconoscimento”. Ora toccherà a Perillo dimostrare che le scrivanie possono anche rimanere ferme e che la selezione non funziona sempre a favore dei meno capaci.
Il 5 marzo, al tg delle

14, i telespettatori che si sorbiscono il tg campano per abitudine e perché non c’è un’alternativa, sono rimasti sorpresi per l’editoriale di Perillo; erano abituati ai predicozzi del suo predecessore su preti e sacrestie e una riflessione su una notizia cadeva come neve a ferragosto. E la sorpresa c’è stata anche nei giorni successivi a vedere redattori schierati sul campo a raccontare il dopo incendio a Città della scienza e le conseguenze del crollo alla riviera di Chiaia. È soltanto un primo, piccolo passo verso il giornalismo, ma intanto è stato compiuto. Il secondo, piccolo passo sarà il piano editoriale; il 19 febbraio in assemblea Perillo si limitò a salutare la redazione e chiese due mesi di tempo per la presentazione del piano; la scadenza è ormai vicina.

(*) Da www.dagospia.com