Questura reticente
e comunicati ‘vuoti’

SI RISCHIA DI diventare ripetitivi ma sulla comunicazione della questura di Napoli, diretta da luglio 2023 da Maurizio Agricola, non si può restare in silenzio. La diffusione di veline reticenti, prive dei particolari essenziali per farne una notizia, è diventata la norma. Attenzione, qui non si tratta di compromettere indagini ancora in corso, di proteggere l’identità di minori o di incensurati. No, qui si tratta di arresti eseguiti a indagini concluse e di pregiudicati, magari affiliati a

clan camorristici.
Il 6 novembre l’ufficio stampa della questura (sette unità coordinate da Brunella Marziani) diffonde una velina sull’arresto di due pregiudicati che volevano imporre il

Maurizio Agricola e Brunella Marziani

pagamento di una tangente mensile a un disabile e a un amico di quest’ultimo. I fatti risalgono ad aprile scorso.
Ma dove si sono svolti i fatti? Non c’è scritto. Forse a Torre del Greco, visto che a eseguire gli arresti sono stati gli agenti del commissariato della città vesuviana. Ma non è detto. Chi sono i due pregiudicati? Di dove sono e che età hanno? Quali sono i loro precedenti penali? Elementi essenziali per scrivere una notizia e delineare il contesto dei fatti. Neanche a parlarne. Che senso ha pubblicare una notizia con elementi così scarsi?
L'Ansa riprende pari pari la velina, nella quale le omissioni sono molte di più dei particolari. Il linguaggio burocratico della polizia parla dell’arresto di “due soggetti”; se più avanti non si aggiungesse che sono dei pregiudicati, non si capirebbe neanche se si tratta di uomini o donne.
È questa la comunicazione della polizia di Stato a Napoli? Allora, chiediamo di nuovo: a che cosa serve l’ufficio stampa di via Medina? Non è meglio abolirlo e adibire ad altri servizi gli agenti addetti?  In caso di arresti, si manda un messaggio Whatsapp: abbiamo arrestato X soggetti.

Aramis de Vannes