“Resta inteso che i pop corn li offro io”. “D’accordo. Ma per la bomboniera dell’Algida sei mio ospite”.
Il 9 maggio, leggendo la prima pagina del Mattino, il lettore aveva nitida l’immagine del giornalista di via Chiatamone e del magistrato anticamorra posizionarsi in due comode poltroncine per assistere al film evento di questa primavera, il Gomorra di Matteo Garrone tratto dal libro del senzatetto Roberto Saviano.
Il magistrato è Raffaele Cantone, che quel film, quei film, li conosce a memoria. E Pisellino e ‘o masto, don Pasquale e don Ciro, lui li ha conosciuti davvero. Fuori dal set e senza fare provini. E ne conosce vita e soprattutto morte. Di miracoli non si ha traccia. Ogni faccia una storia, un déjà vu. Forse è il neo neorealismo.
Al suo fianco immaginiamo il cronista Pietro Treccagnoli che sgranocchia mais soffiato e prende appunti. E Marco e Ciro…. “ Non posso dimenticare come li avevano ridotti, abbandonandoli all’oltraggio degli animali. – dice a bassa voce Cantone - E sento ancora l’amarezza per non avere individuato con certezza gli esecutori del delitto” . Il magistrato è freddo per mestiere, ma viene fuori l’essere umano in libera uscita.
Treccagnoli continua a riempire il notes di appunti, dimenticando finanche l’uomo dei gelati che gli passa accanto nell’intervallo.
Poi il lettore chiude il quotidiano e impugna L’espresso. Anche qui fantasia scatenata e immaginiamo Cantone costretto a rivedere il film con Gianluca Di Feo. La scena di Marco e Ciro…”Non posso dimenticare come li avevano ridotti, abbandonandoli all’oltraggio degli animali…” ripete Cantone.
Ma sarà vero? Il Mattino, in prima, strillava l’evento. “Scene da un film nero Gomorra”. Occhiello: “La pellicola tratta dal libro di Saviano vista dal giudice Cantone”. La pagina 27 è dedicata alla cronaca di Treccagnoli sul pomeriggio al cinema in compagnia del magistrato, con, en passant, la citazione del settimanale romano.
L’Espresso ha detto le stesse parole, le stesse virgole. Che sia la sindrome di zio Carmine il pasticciere che emigrò in America? Lì Daniela De Crescenzo intervistò Cutolo senza averlo mai visto. Qui Treccagnoli intervista Cantone leggendo L’espresso in via Chiatamone.
E Saviano? Cerca casa, come Totò. E non la trova perché i casigliani (sempre per tornare a Totò) hanno paura. Il 21 maggio la notiziona, da non credere, la tiene Il Mattino in esclusiva (grazie al fiuto e alla curiosità di due cronisti, Carla Di Napoli e Giuseppe Crimaldi). Ma la relega in fondo alla prima pagina, a una colonna senza firme, come se fosse un lancio d'agenzia.
Molto meglio sparare il servizio dell’Espresso. Pare che Gianluca Di Feo abbia promesso una maxi bomboniera Algida a Treccagnoli.
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