Un altro Cosentino
contro 'il Casalese'
UN ALTRO COSENTINO denuncia per diffamazione Pietro  Valente, il titolare della casa editrice Centoautori, e Massimiliano Amato, uno dei nove giornalisti che ha scritto ‘il Casalese’, biografia non autorizzata di Nicola Cosentino, tutt’ora dominus del Pdl campano. Il nuovo querelante, assistito dall’avvocato Amedeo Barletta, è Aurelio Cosentino, uno dei sei maschi di Silvio Cosentino; con Nicola, gli altri fratelli sono il primogenito Giovanni e poi Antonio, Mario e Palmiro.
Per la querela di Aurelio Cosentino ci sono la richiesta di archiviazione del pubblico ministero Luigi Alberto Cannavale e l’opposizione dell’avvocato

Barletta; il nodo verrà sciolto dal gip nell’udienza fissata per il 4 dicembre.
Sul versante penale sono state attivate altre due azioni. Una querela contro l’editore e contro il giornalista Arnaldo Capezzuto, in questo come in altri procedimenti difesi dagli avvocati


Massimiliano Amato e Arnaldo Capezzuto

Federico Barbatelli e Gianfranco Mallardo, l’ha firmata il commercialista Francesco Corbello e anche in questo caso il pm, Giovanni Corona, ha chiesto l’archiviazione. È invece arrivata in aula la denuncia sottoscritta il 23 dicembre del 2011, poche settimane dopo la pubblicazione, da Palmiro Cosentino, anche lui assistito da Barletta, contro Massimiliano Amato; il rinvio a giudizio, chiesto dal pm Pasquale Ucci, è stato deciso dal gup Anita Polito e la prima udienza, che vede imputato soltanto Amato, è fissata per il 27 dicembre davanti al giudice monocratico Maria Delia Gaudino.
Due invece le azioni civili contro il Casalese. Una richiesta di risarcimento è stata avanzata dal commercialista Alberto Corbello, fratello di Francesco, contro Valente e Capezzuto, assistiti dall’avvocato Guido Giardino. L’altra citazione è di Giovanni Cosentino, difeso dagli avvocati Sergio Carlino, Carlo Ciaccia e Mario De Bellis, nei confronti dell’editore, degli autori Amato, Capezzuto e Peppe Papa e del postfatore del volume, lo storico


Giovanni Cosentino e Pietro Valente

Gianni Cerchia, assistiti dall’avvocato Marino Maffei. Durissima la richiesta del presunto diffamato: un milione e duecentomila euro di risarcimento, con il sequestro del volume avanzata con un articolo 700. Almeno per ora però la magistratura non ha

accolto le richieste di Cosentino. Il giudice del rito d’urgenza Luigia Stravino ha respinto il ricorso dei legali di Giovanni Cosentino con un’ordinanza depositata il 13 giugno. Il confronto in aula comincerà con la prima udienza fissata per il 30 novembre davanti al giudice Antonio Baldassarre della quarta sezione civile del tribunale di Napoli.