Roscigno perde
anche il reclamo

IL 7 NOVEMBRE la sezione lavoro del tribunale di Napoli (presidente Carla Musella, consiglieri Stefania Borrelli, relatrice, e Antonella
Ciriello
) ha depositato l’ordinanza con la quale rigetta il reclamo presentato da Annamaria Roscigno, assistita dall’avvocato Guido Parlato.
La vicenda giudiziaria scaturisce da due decreti del 23 luglio scorso con i quali il sindaco di Napoli Luigi De Magistris ha trasferito la giornalista, che curava l’ufficio stampa di sindaco e giunta, alla guida dell’Ufficio relazioni con

il pubblico e ha affidato la responsabilità degli uffici stampa di giunta e consiglio accorpati al giornalista Domenico Annunziata, che prima si occupava soltanto del consiglio comunale. Ai primi di agosto la Roscigno ha impugnato il decreto e, a strettissimo


Domenico Annunziata e Annamaria Roscigno

giro, il giudice Roberto Pellecchia ha respinto la sua richiesta e ha confermato la decisione del sindaco difeso in giudizio da Luca Capuano, legale dell’Area contenzioso civile dell’avvocatura comunale.
In attesa dell’eventuale terzo round con l’avvio del giudizio di merito, resta da segnalare un passaggio sorprendente dell’ordinanza della sezione lavoro: “va in primo luogo rilevato che l’istanza di concessione di un termine per consentire l’intervento in giudizio dell’ordine dei giornalisti della Campania appare non accoglibile alla luce dei principi di concentrazione e celerità che ispirano, vincolandolo, il giudizio cautelare”. Con questa decisione i giudici Musella, Borrelli e Ciriello hanno salvato il presidente dell’Ordine regionale Ottavio Lucarelli da un clamoroso autogol.
Che cosa è successo? Il 17 ottobre, a cinque giorni dall’udienza per il reclamo, l’ineffabile Lucarelli ha presentato un’istanza chiedendo al collegio un rinvio perché aveva intenzione di costituirsi in giudizio a fianco di Annamaria Roscigno, e di fatto contro Domenico Annunziata, ma era necessario il via libera dell’intero consiglio. Mettendo da parte qualsiasi valutazione sulla qualità professionale e sui diritti dei due giornalisti, che vanno tutelati in tutte le sedi, si resta basiti davanti a iniziative del presidente di un Ordine cui sono iscritti sia la Roscigno, professionista dal 2008, che Annunziata, pubblicista dal 1981. E siamo certi che, come sempre avviene in questi casi, nessuno dei consiglieri (ed è utile ricordarne i nomi: Gianfranco Coppola, Pino De Martino, Domenico Falco, Paolo Mainiero, Innocenzo Militerni, Antonello Perillo, Rossana Russo) prenderà pubblicamente posizione su un’iniziativa che è un eufemismo definire inopportuna; si limiteranno nei corridoi a commentare: “è un’altra delle tante che combina Lucarelli”.