Salta la prima udienza del processo per diffamazione a mezzo stampa e violazione del segreto istruttorio promosso da Domenico Zarrelli nei confronti delle testate e dei giornalisti che hanno dato la notizia della ripresa delle indagini sulla strage di via Caravaggio compiuta il 30 ottobre del 1975.
Con un rinvio d’ufficio infatti l’apertura del processo davanti al giudice Gabriella Bonavolontà della quarta sezione civile del tribunale di Napoli slitta dal 21 ottobre al prossimo 13 gennaio.
La riapertura del fascicolo sulla strage viene decisa nel 2011 dalla procura di Napoli per iniziativa dell’aggiunto Giovanni Melillo, oggi capo di gabinetto del ministro della Giustizia, Andrea Orlando e poi del sostituto Luigi Santulli e si chiude nell’ottobre del 2015 con la decisione del gip del tribunale di Napoli Livia De Gennaro di archiviare il procedimento.
Nei confronti dei giornalisti e dei media che dall’aprile del 2014 hanno dato notizia dell’attività della procura di Napoli gli avvocati di Domenico Zarrelli, il fratello Mario e sua figlia Ilaria, hanno chiesto un risarcimento danni di cinque milioni di euro.
Difesi da un plotone di avvocati con star Francesco Barra Caracciolo, per gennaio sono citati otto editori, undici giornalisti, il direttore generale della Rai Antonio Campo dall’Orto e Anna Maria Di Giulio, del ministero dell’Interno, difesa dall'Avvocatura dello Stato. |