Di Canto da Eboli
‘approda’ a Napoli

ERA IL SUO sogno e l’ha realizzato: Vito Di Canto, big della distribuzione di giornali e riviste nel Salernitano, a Taranto e a Matera, dal primo giugno è approdato a Napoli. Con una circolare ha informato gli edicolanti partenopei, con l’esclusione dell’Area nord e del Nolano, che dal primo giugno si occupa della distribuzione di quotidiani, periodici e altri prodotti editoriali della Press-Di Mondadori (Corriere dello Sport, Tuttosport, il Giornale, Il Foglio, Avvenire, Libero, La Verità), della Gedi (la Repubblica, L’Espresso, La Stampa) e del Gruppo

Erinne (Italia Oggi, Milano Finanza).
La fetta residuale del Napoletano viene coperta dalla Testa Dora, una srl controllata da Carmine e Lucio Testa, distributori irpini di Manocalzati.
Fino all’approdo napoletano di Di Canto

Ferdinando Ciccarelli e Giovanni Lombardi

e di Testa la Mondadori, la Gedi e l'Erinne venivano distribuiti dalla Diffusion Press, la spa che ha come amministratore Mario Rusolo. Ed è probabile che ora la Diffusion cercherà alleanze con il quarto player della distribuzione campana, la Diffusione Terra di lavoro di Ferdinando Ciccarelli che presidia l’area casertana.
Torniamo a Vito Di Canto. Nato a Eboli nel maggio del ’57, diploma da tecnico commerciale e poi da tecnico di radiologia, attività mai avviata, poco più che ventenne inizia a lavorare nella distribuzione dei giornali e nel 1980 dà vita alla Sadis che nel 2005 diventerà Di Canto con sede e uffici radicati nella zona industriale di Eboli. È una spa a strettissimo controllo familiare: Vito è presidente e amministratore; il figlio Donato, classe ’81, è vice presidente; la figlia Evina, nata nel ’76, è responsabile del settore commerciale. Anche sul versante societario c’è un dominus, con ruolo di sostegno assegnato agli eredi. Il capitale della spa è di 680mila euro con Vito che controlla il 77 per cento con 524mila euro, i figli hanno ognuno il 10 con 68mila euro e un quota del 3 per cento pari a 20mila euro è di Patrizia Gonnella.
La società ha ventisette dipendenti diretti e utilizza per la distribuzione cinque cooperative. Ha chiuso il 2018 con un fatturato di 25 milioni e 730mila euro, registrando una flessione di poco più di due milioni rispetto al 2017 chiuso con ricavi per 27 milioni e 786mila euro. Ma è una flessione che non preoccupa e dalla società mettono in evidenza che sono stati la prima azienda del Mezzogiorno a utilizzare gli strumenti per

Antonio Manzo e Tommaso Siani

la resa certificata che consente di conoscere all’unità le copie vendute e nel settore della distribuzione sono la quinta azienda italiana.
Chiudiamo ricordando che Vito Di Canto nell’autunno del 2016 è diventato insieme

all’imprenditore Giovanni Lombardi l’editore del quotidiano La Città, di cui il gruppo L’Espresso, allora controllato da Carlo De Benedetti, voleva assolutamente disfarsi. Nel giro di due anni e mezzo, dopo avere affidato la direzione ad Andrea Manzi e poi ad Antonio Manzo, sono riusciti a smantellare un quotidiano leader a Salerno e secondo per vendite in Campania fino a licenziare nel febbraio del 2019 tutti gli storici redattori del giornale mantenendo in servizio soltanto Manzo e Tommaso Siani affiancati da una nuova squadra trasferita dal centro di Salerno alla periferia di Eboli, negli uffici di Di Canto.