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Mattino, un colpo a segno
e un flop per il nuovo cdr |
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PARTENZA COL BOTTO doppio per il comitato
di redazione del Mattino eletto il 24 novembre: ha stoppato un'operazione
poco chiara avviata dal vertice del giornale sulla redazione di Caserta;
ha rimediato una figuraccia intervenendo sul film "e io ti seguo"
dedicato alla vicenda professionale e alla tragica fine del cronista
Giancarlo Siani.
Ma facciamo un passo indietro e ripartiamo dalla sfiducia al vecchio
cdr (Enzo Ciaccio, Marco Esposito, Pietro Treccagnoli,
per la sede di Roma Giusy Franzese, Fulvio Scarlata
per Salerno, Annibale Discepolo per le altre redazioni, Antonino
Siniscalchi per i collaboratori) considerato troppo debole nei
confronti dell'azienda e della direzione. Una sfiducia maturata in
due tempi: a metà ottobre, davanti a un'assemblea di |
poche decine
di redattori, c'è l'approvazione di una proposta di Bruno
Buonanno per votare la fiducia al cdr; a fine ottobre la
sfiducia passa.
"C'era un'oggettiva stanchezza e demotivazione del cdr;
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Antonino Pane, Antonello Velardi e
Lino Zaccaria |
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- spiega un cronista - è poi diventato
decisivo il tormentone di chi sollecitava con insistenza il voto sul
piano editoriale presentato a luglio dal direttore. In quell'assemblea
soltanto in pochi, tra questi Treccagnoli del cdr e Raffaele Indolfi,
proposero di metterlo subito ai voti. A maggioranza l'assemblea decise
inspiegabilmente di prendere tempo e rinviare il voto all'autunno.
Ora quelle stesse persone attribuivano importanza decisiva al voto
sul piano, che peraltro il direttore Mario Orfeo non ha mai
consegnato né alla redazione, né al cdr. E pare deciso
a non rimetterlo in circolazione".
Ai primi di novembre si mette in moto la macchina per eleggere la
nuova rappresentanza sindacale. La commissione elettorale, guidata
da Enzo Pagliaro, fissa il voto per il 24 novembre. A via Chiatamone
vanno alle urne 82 giornalisti su 87 aventi diritto: al primo posto
si piazza Elio Scribani con 42 preferenze, quindi Lino Zaccaria
con 38 e Cristiano Tarsia con 35 (non ce la fa Marilicia
Salvia, che raccoglie 29 voti). Completano il cdr Antonio Troise
(sette voti su otto aventi diritto) per la sede capitolina; Gregorio
Di Micco (cinque su dieci) per Salerno; Annibale Discepolo, l'unico
uscente confermato, per le altre redazioni, con nove voti su quindici;
Antonio Pastore per i collaboratori, con ventuno voti su quarantatre.
E veniamo ai primi passi del nuovo cdr, cominciando dal colpo messo
a segno bloccando il trasferimento a Napoli per uno strano "stage"
di due mesi di Nando Santonastaso, quarantasei anni, dal primo
aprile '83 alla redazione casertana del Mattino, che guida dal marzo
scorso. Per sostituire Santonastaso il direttore aveva previsto il
trasferimento a Caserta per il primo mese del numero due del settore
Campania Marco Pellegrini e per il mese successivo di Michele
Tanzillo. Di fronte all'altolà del sindacato aziendale
(i trasferimenti erano stati decisi senza informare i giornalisti,
peraltro decisamente contrari; Pellegrini si era rivolto al direttore,
Tanzillo |

Bruno Buonanno, Raffaele Indolfi
e Nando Santonastaso
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al cdr), l'operazione è stata immediatamente congelata,
ma ne è seguito nella bacheca del giornale un doppio
botta e risposta tra il cdr e il responsabile del settore Campania
Antonino Pane. Al comunicato della rappresentanza |
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sindacale che fermava l'operazione non ha
risposto il direttore, ma Pane piccato perché il cdr non l'aveva
interpellato prima di prendere posizione, beccandosi una replica bruciante.
Pane, scrivevano in sostanza Scribani, Tarsia e Zaccaria, usa toni
direttoriali e gli auguriamo di coronare presto questo suo desiderio,
ma per ora non è un nostro interlocutore. Ultima parola a Pane
che invitava i colleghi a giudicare il livello dei testi stilati dal
cdr.
Al di là delle polemiche redazionali, resta da chiedersi come
mai ha bisogno di uno stage a via Chiatamone un cronista che da oltre
vent'anni lavora per il Mattino sulla piazza di Caserta. Certo, in
Terra di lavoro il Mattino è in difficoltà, soffre,
prende buchi e mantiene la leadership soprattutto grazie al fatto
che ormai da anni il giornale viene venduto a cinquanta centesimi,
mentre i quotidiani nazionali (Repubblica e l'accoppiata Corriere
della sera-Corriere del Mezzogiorno), ma anche i fogli cosiddetti
minori (Corriere di Caserta, il Giornale di Caserta e la Gazzetta
di Caserta) vanno in edicola a prezzo pieno. In redazione le frizioni
e i contrasti sono frequenti, anche dopo il cambio al vertice della
sede casertana, avvenuto nove mesi fa, con il rientro alla redazione
centrale della 'napoletana' Manuela Piancastelli e il testimone
passato a Santonastaso, costretto dai vertici del Mattino a lasciare
dopo molti anni la corrispondenza per i servizi della Rai.
Ma il lavoro di Santonastaso è sotto osservazione anche perché
il redattore capo centrale Antonello Velardi, casertano di
Marcianise, è smanioso di fare cambiare marcia alle pagine
casertane. E il peso di Velardi, già notevole, è ulteriormente
cresciuto con la partenza del vice direttore Giovanni Mottola,
che dal primo novembre è tornato a Roma, all'ufficio stampa
di Palazzo Chigi.
Molto probabilmente Mottola non sarà sostituito: un nuovo vice
sarebbe |
uno sgarbo
per il redattore capo centrale; la promozione di Velardi potrebbe
scatenare una rivolta a via Chiatamone.
E non ci sarà un'assunzione neanche per sostituire Emanuele
Imperiali, vice redattore capo |

Pietro Treccagnoli e Alberto Castellano |
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della sede romana, che dal primo ottobre
lavora all'ufficio stampa della società Bagnoli Futura. Il
buco alla redazione di piazza san Silvestro è stato coperto
con il rientro da Caltanet di Gino Cavallo, in passato redattore
capo centrale del Mattino, che svolge di fatto il ruolo di vice del
capo della sede capitolina Enzo Iacopino.
Il nuovo cdr ha preso posizione anche sul film 'e io ti seguo', proiettato
in anteprima italiana agli Incontri internazionali del cinema di Sorrento:
il 9 dicembre c'è stata la proiezione riservata alla stampa,
il 10 quella per il pubblico. Alla prima proiezione erano presenti
per il Mattino il capo servizio degli Spettacoli Pietro Treccagnoli
e Alberto Castellano, che con Valerio Caprara si occupa
della critica cinematografica. Dopo il film la direttrice degli Incontri
Laura Delli Colli ha invitato Treccagnoli, a metà degli
anni ottanta abusivo del Mattino come Giancarlo Siani (venne assunto
tre mesi dopo l'omicidio, il primo gennaio 1986), a salire sul palco
per partecipare al dibattito. Treccagnoli ha rifiutato, ma è
intervenuto per dire che "come giornalista del Mattino si sentiva
ferito dalla pellicola perché dava un'immagine del giornale
che non corrispondeva né alla verità storica né
alle verità delle sentenze". Il regista Fiume ha replicato
rivendicando la libertà di un autore di raccontare una storia
anche attraverso delle forzature, se questo serve a far capire uomini,
atmosfere e intrecci.
Sul Mattino del 9 dicembre, nelle pagine degli Spettacoli Napoli (che
non vanno nell'edizione nazionale), è comparso l'articolo di
Treccagnoli, un resoconto equilibrato con ampio spazio critico alle
'forzature' sul Mattino. In redazione qualcuno ha chiesto di prendere
una dura posizione sul film, altri hanno suggerito di vedere la cassetta
del film, che era disponibile al giornale, prima di decidere che cosa
fare. Il cdr ha invece optato per un |

Laura Delli Colli, Giovanni Mottola
e Sergio Zavoli
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comunicato
che il giorno successivo è stato pubblicato nelle pagine
nazionali del giornale. Nel documento il comitato di redazione
dice, tra l'altro, che Maurizio Fiume "certo non entrerà
con questo film nella storia della |
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cinematografia" e gli "augura
di ritrovare i valori morali che devono sempre guidare chiunque voglia
raccontare, in un film o in altra forma, la vita e la morte degli
uomini".
Il comunicato suscita non poche perplessità in redazione. "Mi
sbaglierò, - commenta un vecchio redattore - ma siamo passati
dal 'sarcasmo gratuito' indirizzato a Pane, che fino a prova contraria
non è controparte del cdr, al 'sarcasmo autolesionistico' speso
per Fiume".
Poche ore dopo la pubblicazione del comunicato del cdr l'Ansa batte
la risposta di
Fiume, documentata e puntuta. Il regista ripete che "il Mattino
di oggi è molto diverso da quello degli anni ottanta"
e ricorda che la svolta a via Chiatamone c'è stata "nell'estate
del '93, quando alla direzione del quotidiano è arrivato un
giornalista del prestigio di Sergio Zavoli". Quindi cita
due fatti.
"Il giorno in cui viene ucciso - scrive Fiume - Giancarlo Siani
è molto preoccupato. Cerca invano aiuto e telefona al professore
Amato Lamberti. Gli chiede di incontrarlo subito e gli dice
di non poter parlare perché è al Mattino: Lamberti gli
propone un incontro alla Caffettiera di piazza dei Martiri. Siani
risponde che è troppo vicino al Mattino. Giancarlo ha paura.
Di che cosa? Di chi?"
Il secondo fatto riguarda le indagini condotte dal pm Armando D'Alterio
e dal capo della Squadra mobile Bruno Rinaldi che hanno consentito
la condanna definitiva di mandanti e killer.
"Al ruolo svolto da alcuni redattori (del Mattino, ndr) - denuncia
Fiume - Rinaldi dedica un intero capitolo e li cita in maniera durissima
nelle conclusioni del primo rapporto di polizia giudiziaria sull'omicidio
Siani che firma nel dicembre 1993".
Alle osservazioni del regista il cdr non replica, ma va dal direttore
a chiedergli di firmare una risposta. Orfeo rimanda la palla la cdr,
che ha stilato il comunicato. Conclusione: il Mattino non mette in
pagina neanche una riga della nota di Fiume, con buona pace della
completezza dell'informazione e del diritto di replica. Un paio di
giorni dopo, l'Associazione napoletana della stampa, presieduta dal
giornalista del Mattino Gianni Ambrosino, riunita con i delegati
sindacali delle redazioni |
campane (sono
rappresentate in tutto quattro testate con cinque giornalisti,
e tra questi Scribani e Tarsia) approva un documento
di "solidarietà ai giornalisti del Mattino".
"Interpretare e rappresentare la dura |

Armando D'Alterio, Anna La Rocca e
Bruno Rinaldi |
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vita di un cronista - dice il comunicato
- ricorrendo a trasposizioni fantasiose per rendere più attraente
una vicenda di per sé tragica costituisce una violazione grave
dei più elementari diritti all'informazione".
Da notare che anche in questo caso nessuno dei firmatari del documento
ha visto il film "e io ti seguo". Una lacuna che potrà
essere colmata a breve. Il presidente della Provincia di Napoli Amato
Lamberti ha infatti organizzato una proiezione del film di Fiume riservata
agli studenti. L'iniziativa è promossa da una struttura della
Provincia, il Centro per l'educazione alla legalità, la cui
attività è coordinata dalla professoressa Anna La
Rocca, in collaborazione con il giornalista Vincenzo Iurillo.
La proiezione, alla quale parteciperà Fiume, è prevista per il 24 gennaio alle ore 10 al teatro
Trianon. |
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