NELLA SECONDA METÀ di luglio Raffaele Auriemma, capo servizio sport del Roma, ha seguito il Napoli nel ritiro trentino di Dimaro, poi è andato per qualche giorno in vacanza e il 13 agosto ha telefonato al direttore del giornale per comunicare che era malato e che il 16 agosto non sarebbe rientrato in redazione. Con la pattuglia in servizio ridotta all’osso per le ferie, Antonio Sasso non l’ha presa bene; la discussione è diventata accesa e Auriemma l’ha accusato di essere responsabile del suo stress causato da una |
Del resto Auriemma, napoletano, cinquanta anni compiuti ad aprile, sposato e divorziato, dal 1993 professionista, per i tifosi è diventato una star da quando sceneggia le telecronache del Napoli per Mediaset.
Con il successo si sono moltiplicati gli impegni: oltre che responsabile delle pagine sportive del quotidiano controllato da Italo Bocchino, Auriemma, come detto, è la voce di Mediaset; per l’emittente radiofonica Crc cura la rubrica ‘Si gonfia la rete’, in onda tutti i giorni alle12; collabora con il periodico on line Napoli Magazine; spesso è in giro per accompagnare i giocatori sommersi dagli inviti dei tifosi; infine è diventato scrittore (due i libriccini firmati: Seppelliteci qui e Rinnovate i passaporti).
Ci sarà divorzio o ritorno all’ovile? Difficile dirlo: l’azienda e il direttore sono fermi e aspettano le prossime mosse; stessa linea ha scelto Auriemma. Un dato però è certo: con il successo targato Napoli che lo ha fatto diventare non soltanto tra il pubblico di fascia bassa un giornalista certo più noto del direttore del Mattino, le stanze del Roma ad Auriemma ora vanno strette e magari sta cercando la strada migliore per uscire. |