Il tgr non dà la notizia
del 'suicidio' di Zagaria

IL 15 NOVEMBRE l’inviato del Tg2 Valerio Cataldi è a Napoli per seguire il processo a Michele Zagaria davanti alla quarta sezione della Corte d’assise presieduta da Giuseppe Provitera con giudice a latere Armonia De Rosa. Il boss dei Casalesi è collegato in videoconferenza, è a conoscenza della presenza in aula delle telecamere della Rai, inizia a parlare della fiction

‘Sotto copertura’ che lo vede protagonista, è indignato e offeso per le immagini che lo dipingono come molestatore di ragazzine e con il filo del microfono mima un tentativo di suicidio.
Alle 13 il Tg2 trasmette l’ampio servizio di Cataldi con le riprese dell'udienza

Valerio Cataldi e Michele Zagaria

e le dichiarazioni di Zagaria. Alle 11,34 l’agenzia Ansa lancia il primo take sul processo cui segue un secondo, entrambi sono firmati da Enzo La Penna, sul comunicato della procura di Napoli, guidata da Giovanni Melillo, con l'annuncio che si “sta valutando la rilevanza penale della condotta tenuta da Michele Zagaria”. L’obiettivo, scrive l’Ansa, è capire “se il boss, detenuto in regime di 41 bis nel carcere milanese di Opera, abbia tentato di inviare all’esterno messaggi trasversali e mafiosi in codice”.
A metà mattinata anche i quotidiani napoletani forniscono sul web la cronaca del tentato 'suicidio'. Il Mattino.it e il Cormezz on line a distanza di pochi minuti pubblicano la notizia dell’udienza con la stessa impaginazione; sotto il titolo due grandi foto affiancate di Zagaria e di Alessandro Preziosi, l’attore che ha interpretato il capoclan casertano nella serie mandata in onda dalla Rai con grande successo. Alle 10,57 il Mattino apre con un servizio di Leandro Del Gaudio: Il boss Zagaria contro la fiction Rai / protesta in tribunale e

Giovanni Melillo e Alessandro Preziosi

tenta il suicidio”; alle 11,01 il Cormezz titola un articolo di Titti Beneduce: “Zagaria protesta in aula contro la fiction Rai sul suo arresto. / E simula il suicidio con il filo del microfono”.
Al tg della Campania in onda alle 14, condotto da

Diego Dionoro, non c’è traccia delle esternazioni di Michele Zagaria nonostante i media ne parlino e ne scrivano da ore. Nessuno (né il capo Antonello Perillo, né il vicario Procolo Mirabella, né altri) legge le agenzie, nessuno consulta i quotidiani on line, nessuno guarda i telegiornali.
Il clamoroso buco di giudiziaria dipende soprattutto dalla disorganizzazione di una redazione in cui i vertici latitano e i soldati guardano con occhio corto soltanto al proprio orticello; una disorganizzazione che evidentemente non interessa né a Carlo De Blasio, vice direttore della Tgr con la delega alle sedi del Mezzogiorno peninsulare, né a Vincenzo Morgante, direttore della Testata giornalistica regionale.