Gentile direttore,
ella ha pubblicato in modo apprezzabile e sintetico il progetto che la Diocesi di Napoli, per iniziativa del cardinale Sepe, sta saggiamente costruendo per dotarsi di strumenti di comunicazione al fine del compito proprio dell'evangelizzazione. Protagonista del disegno pastorale è il vicario episcopale Gennaro Matino. Desidero sottolineare come l'attenzione al tema venga da lontano.
Ricordo che già nel 1966 il vescovo Corrado Ursi, da poco inviato a Napoli da Paolo VI, ai giovani cattolici riuniti a Pompei raccomandava la lettura quotidiana del giornale per essere informati, valutare e non essere disattenti dinanzi alle esigenze del prossimo. Il 27 novembre 1976 il cardinale Ursi annunciava il Sinodo, poi indetto il 25 dicembre 1977. Tra i documenti preparatori egli, ponendo attenzione al rapporto tra Chiesa e mezzi di comunicazione sociale, chiedeva anzitutto ai cristiani riuniti nelle comunità parrocchiali: “Cosa si fa per la formazione di operatori di mass-media? Si cerca di sviluppare il senso di discernimento su quanto viene diffuso?”
Il Documento di lavoro, dopo aver evidenziato che “la Chiesa riconosce gli strumenti della comunicazione sociale come frutti mirabili dell'ingegno umano e dono di Dio e afferma la loro destinazione all'unione degli uomini in vincoli fraterni” continuava: “Tutti gli strumenti della comunicazione sociale a disposizione della Chiesa (riviste mensili, settimanale diocesano, Radio Tabor, etc) siano adoperati per favorire l'educazione delle coscienze...senza discriminazioni e nella più ampia partecipazione... e siano luoghi di dialogo, spazi di cultura e di impegno... e si crei una struttura per la formazione di esperti...”.
Il Sinodo con 311 sì e 6 no chiese la creazione e la promozione della stampa cattolica e di altre forme di comunicazione come emittenti radiofoniche e televisive. Con 304 sì e 6 no il Sinodo dichiarò opportuna la costituzione di uffici stampa in Diocesi. Si votò anche su Nuova Stagione e la formulazione "che il settimanale cattolico Nuova Stagione diventi organo ufficiale della Chiesa di Napoli" venne bocciata con 127 sì e 150 no, mentre con 245 sì e 45 no venne approvata una proposta diversa: " Nuova Stagione resti organo di informazione dei cattolici e Radio Tabor costituisca un consorzio...".
Tutto nasceva dall'affermazione del Concilio che "la Rivelazione di Dio all'uomo è stata una formidabile iniziativa di comunicazione". La relazione introduttiva della fase diocesana che si celebrò dal 7 al 15 maggio 1983 testimoniò come la diffusione dei contenuti del Sinodo avvenne attraverso la carta stampata e le trasmissioni di Radio Tabor, che subì in quegli anni danni e furti alle apparecchiature. Occorre ricordare il ruolo che il settimanale Nuova Stagione ebbe, in particolare sotto la direzione di monsignor Luigi Pignatiello, del quale mi onoro di essere stato uno dei primi collaboratori, quando, subentrato a Maria Sola, fu voce riconosciuta e ascoltata in Città sul piano della evangelizzazione e dell'impegno civile, determinante al tempo dell’affossamento della proposta del progetto del Regno del possibile (promotori Giustino e Pomicino), contrastata con decisione, e negli anni del post-terremoto in difesa dei più deboli, come nello stile del giornale. Grazie per l'attenzione,
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