Ordine, presentate le parcelle
del curatore e del consulente

IL 15 GENNAIO sono state consegnate all’impiegato dell’Ordine dei giornalisti della Campania Costantino Trevisan due parcelle, per un importo complessivo di oltre 14mila euro. Le hanno presentate Mario Simeone, dal maggio al novembre 2006 curatore speciale dell’Ordine regionale, e il consulente Carlo Di Nanni, ordinario di Diritto commerciale alla facoltà di Giurisprudenza della Federico II, entrambi nominati dal giudice per le indagini preliminari Lucio Aschettino, che si occupava delle irregolarità nella gestione

dell’Ordine.  L’importo delle parcelle è di 6.500 euro per il curatore e 7.872 per il consulente, cifre, secondo gli addetti ai lavori, largamente al di sotto dei parametri previsti per questo tipo di prestazioni professionali.
A novembre 2006 il giornalista Simeone ha presentato alla sezione campana della Corte dei conti (il presidente è Enrico Gustapane,


Lucio Aschettino e Costantino Trevisan

da poco subentrato a Salvatore Staro, e il procuratore regionale è Arturo Martucci di Scarfizzi) un esposto per segnalare le operazioni disinvolte dei dirigenti dell’Ordine campano, che, come è noto, è un ente pubblico non economico; tra gli allegati all’esposto, la memoria redatta dal professore Di Nanni nella veste di avvocato incaricato di tutelare gli interessi dei giornalisti iscritti all’Ordine campano.
Nelle dodici pagine della relazione, Di Nanni rileva che tutti i bilanci presi in esame (dal 1997 al 2002) sono contraddistinti da cinque gravi anomalie: “una cassa che, al 31 dicembre, aveva un valore inutilmente eccessivo”; “una crescita della cassa, nei vari anni, che è difficile da spiegare”; “il mancato pagamento, nonostante una così notevole massa di denaro disponibile, delle quote dovute al Consiglio nazionale dal 1990, sulle quali sono maturati, a carico dell’Ordine , interessi passivi”; “il mancato versamento agli istituti previdenziali dei contributi dovuti, nonostante il dichiarato prelievo dal patrimonio attivo”; “l’indicazione nel conto economico, fra le uscite effettive’


Carlo Di Nanni e Mario Simeone

delle somme erogate a titolo di ‘stipendi e straordinario’, ‘Inps – Contributi previdenziali’, ‘quota accantonamento fondo di liquidazione’.
E prima di esaminare i bilanci anno per anno, il consulente scrive che “fra le regole di contabilità più rilevanti vanno considerati, innanzi tutto, i principi di verità, chiarezza e correttezza, desumibili dagli

articoli 2217e 2423 del codice civile, in forza dei quali, il bilancio deve essere vero e non deve contenere indicazioni o valori diversi da quelli effettivi; deve rispettare le regole di correttezza e buona fede (articoli 1175 e 1375 del codice civile), applicabili a tutti i rapporti di tipo associativo; e deve essere chiaro nella rappresentazione dei fatti e dei risultati contabili, nel senso che deve essere immediatamente intelligibile, senza necessità di ulteriori indagini documentali. Nella specie, però, i bilanci dell’Ordine dei giornalisti – Consiglio regionale della Campania – non rispondono a nessuno di questi principi”.  
Infine il consulente segnala il rischio che Trevisan, che pure si è assunto la responsabilità dei mancati versamenti all’Inps, impegnandosi a pagare all’Ordine le somme non versate e le penali (ma non si hanno notizie di versamenti), “una volta collocato a riposo, promuova contro l’Ordine dei giornalisti un’azione per risarcimento del danno, chiedendola costituzione di

una rendita vitalizia, in relazione all’inesatta contribuzione”.
Sulle denunce documentate del curatore e del consulente sta lavorando la Corte dei conti della Campania. Il sostituto procuratore Patrizia Coppola Bottazzi ha già sentito Mario Simeone e avviato accertamenti all’Ordine e agli enti previdenziali e assistenziali.
Dall’Ordine campano però non


Gianfranco Coppola e Rossana Russo

arrivano segnali, né dai vertici (con il presidente Ottavio Lucarelli, il vice Domenico Castellano, il segretario Gianfranco Coppola e il tesoriere Adriano Albano), né dai consiglieri (con Ermanno Corsi, Giorgio Gradogna, Rossana Russo e i pubblicisti Maurizio De Tilla e Domenico Santonastaso).
Eppure il silenzio appare incomprensibile, perché, almeno sulla carta, è nell’interesse del nuovo governo dell’Ordine regionale far emergere le anomalie dei bilanci della gestione ventennale di Corsi, peraltro uscito indenne dalle indagini penali, grazie alla decisione del gip Silvana Gentile. Ma c’è chi spiega la linea del silenzio con le incertezze e i timori di Lucarelli.
“Il nuovo presidente – sostiene un vecchio cronista – è una delusione, perché nei primi sei mesi ha dimostrato di non avere le spalle larghe per assumere una sola decisione veramente incisiva. In un’ordinanza di tre mesi fa il giudice Paola Valeria Scandone ha scritto che Corsi non aveva comunicato all’Ordine le sue condanne penali definitive. Questa affermazione impone a Lucarelli l’obbligo di aprire un fascicolo disciplinare, invece svicola, nicchia,


Ermanno Corsi e Ottavio Lucarelli

non affronta la questione. Ed è una insicurezza che emerge anche in episodi piccoli. Il 18 gennaio, a Cappella Vecchia, si è tenuta una riunione dei giornalisti pensionati, alla quale hanno partecipato i presidenti nazionali di Ordine e Sindacato pensionati, Lorenzo Del Boca e Ino Iselli, il presidente e il segretario dei pensionati campani, Ermanno

Corsi e Sergio Gallo, e i‘padroni di casa’, i presidenti di Ordine e Assostampa, Lucarelli e Colimoro. L’incontro è stato coordinato da Corsi, che dettava la successione degli interventi, con un Lucarelli che dal tavolo dei relatori guardava la platea con occhi smarriti perché non gli veniva data la parola”.