Arriva dalla Stampa
il numero 2 Mattino

IL 30 GIUGNO al Mattino si chiude lo stato di crisi e c’è finalmente il via libera per la prima assunzione decisa da Virman Cusenza, da dieci mesi direttore ingessato, ed è un’assunzione importante: l’otto luglio arriva dalla Stampa Federico Monga e avrà i gradi di vice direttore. Torinese, trentotto anni, da nove professionista, sposato con un’italo americana, Federica

Sheehan, che lavora nel mondo degli uffici stampa, occupandosi di moda e arte moderna, e un figlio di cinque anni, James, tifoso accanito del Torino e, al palio di Siena, della contrada del Bruco, Monga ha girato l’Italia da studente e da giornalista: maturità classica al liceo


Francesco Gaetano Caltagirone e Luca di Montezemolo

torinese Massimo D’Azeglio, poi trasferimento per gli studi universitari a Siena e laurea in Scienze economiche e bancarie, con tesi sulla legge antitrust per gli istituti di credito; sempre a Siena a metà degli anni novanta muove i primi passi nel giornalismo come abusivo alle tre pagine cittadine di Mattina inserto toscano dell’Unità e nel ’98 strappa un contratto di praticante in Calabria alla Provincia cosentina, quotidiano diretto da Luciano Corsini, con sei mesi alla redazione di Paola e diciotto mesi a Cosenza. Nel 2000 rientra a Torino al Giornale del Piemonte, dorso regionale del Giornale diretto da Maurizio Belpietro, e ci resta un anno mezzo quando inizia a lavorare alla Stampa, con contratti a termine al settore economia guidato da Cesare Roccati. L’assunzione arriva nel 2003 (il direttore è Marcello Sorgi) e l’anno dopo la promozione a capo servizio, con l’incarico di secondo all’economia e di responsabile dell’inserto Tuttosoldi. Dal luglio 2005 il direttore della Stampa è Giulio Anselmi che lo promuove vice redattore capo e nel 2007 lo nomina numero due della cronaca di Torino.
Due mesi prima della decisione di Monga di trasferirsi a Napoli c’è stata


Cesare Roccati, Giuseppe Rossi e Marcello Sorgi

un’altra partenza da Torino: a metà aprile il vice direttore Giancarlo Laurenzi, romano quarantacinque anni, da diciotto professionista, ha lasciato la Stampa per andare a Roma a sostituire alla guida del free press Leggo Giuseppe Rossi. I vertici di Mattino e Leggo,

due quotidiani del Gruppo Caltagirone, per due giovani in ascesa provenienti dal quotidiano Fiat. C’è un filo Caltagirone-Montezemolo? “Non lo so e non credo; – è la risposta di Federico Monga a Iustitia – a volte le cose hanno spiegazioni semplici. Nel caso di Laurenzi c’era forse la voglia di cambiare dopo gli anni intensi vissuti con Anselmi; nel mio caso penso che al Mattino cercassero un vice direttore giovane, con esperienza di macchina e di nuove tecnologie. Probabilmente avranno valutato varie soluzioni, poi hanno scelto e a maggio mi ha contatto Virman”.
Con l’assunzione del vice direttore Cusenza risolve un problema centrale per il governo del giornale (lo scarso feeling con il redattore capo centrale Antonello Velardi) e può iniziare a disegnare il suo Mattino.
Il 22 giugno il direttore ha incontrato il cdr (Marisa La Penna, Daniela Limoncelli e Salvo Sapio) e ha annunciato una serie di spostamenti. Dovevano essere tutti datati primo luglio, ma su richiesta del cdr l’ordine di servizio slitterà di alcuni giorni per verificare l’impatto del nuovo assetto sui

piani ferie ormai già pianificati.
Il primo luglio rientra in servizio Maria Paola Milanesio e va al settore politica-economia, mentre il primo agosto torna al lavoro Marco Esposito, ex capo dell’economia, ora assegnato a interni-esteri, guidato da


Frank Cimini, Maria Paola Milanesio e Mariano Ragusa

Armando Borriello con Luciano Pignataro vice. Cambiano i responsabili delle sedi di Caserta e Salerno: il potentino Gianni Molinari lascia Caserta e si avvicina a casa, trasferendosi a Salerno al posto di Mariano Ragusa che passa in cronaca di Napoli come terzo, alle spalle del capo cronista Vittorio Del Tufo e del vicario Paolo Russo. A dirigere la redazione di Caserta va Antonella Laudisi che lascia la guida della Grande Napoli a Marilicia Salvia finora in cronaca. Il vice redattore capo Francesco Romanetti, dopo venti anni spesi a occuparsi di esteri, si sposta a cultura-spettacoli, settore governato dal vice redattore capo Titta Fiore: l’accordo dovrebbe prevedere Romanetti più concentrato sulla cultura e Titta Fiore più attenta agli spettacoli. Dalla cultura viene invece trasferito in cronaca Pietro Treccagnoli. Sono anche previste due assunzioni a termine per sostituire le redattrici della sede di Roma, chiusa nel settembre scorso, che a fine giugno concludono la cassa integrazione: Giusy Franzese dovrebbe dimettersi dal giornale, mentre Elena Romanazzi ha chiesto sei mesi di aspettativa non retribuita.
Per la cassa integrazione del corrispondente dalla Lombardia Frank Cimini, sembra invece delinearsi un contenzioso giudiziario. Al Mattino, come redattore con sede Milano dal primo novembre 1987, promosso capo servizio ad personam durante gli anni di Tangentopoli, Cimini, cinquantasette


Gianni Molinari, Francesco Romanetti e Marilicia Salvia

anni, professionista dal 1981, nato a New Haven da genitori originari di Minori, nel 2001 era stato licenziato dal Mattino per essere riassunto quindici giorni dopo come corrispondente dalla Lombardia.
“A fine maggio ho ricevuto una lettera, - dice Cimini -

firmata dal direttore Cusenza e dal capo del personale Raffaele Del Noce, che mi comunicano il rientro in servizio dal primo luglio e lo spostamento della corrispondenza da Milano, dove vivo da trentacinque anni, a Portici-Ercolano. Ho replicato facendo scrivere una lettera dall’avvocato Mario Fezzi, legale dell’Associazione stampa lombarda, ma non ho ricevuto nessuna risposta”.