Accordo raggiunto
tra Roma e Furfaro

UN ASSEGNO DA ventimila euro e una nota di scuse dell’editore e del direttore hanno chiuso la guerra tra il Roma del patron Italo Bocchino e l’ex assessore del comune di Napoli Rachele Furfaro. La trattativa, condotta dagli avvocati Claudio Botti per la Furfaro e Carmine Ippolito per il giornale, non è stata né breve né semplice.
La guerra è scoppiata nel luglio del 2004 con una serie di articoli dedicati ai

sigilli apposti per abusi edilizi alla scuola vomerese ‘Dalla parte dei bambini’ controllata dai familiari dell’allora assessore e poi continua con nuove denunce del giornale su altri casi di presunti conflitti di interesse. Agli articoli l’esponente politico risponde con quattro querele: due relative a servizi sui finanziamenti alla pizzeria Trianon, una su un premio assegnato alla


Rachele Furfaro e Antonio Sasso

figlia dell’ex assessore, l’ultima sulle pressioni che sarebbero state esercitate per ottenere in locazione i locali di via Morghen in precedenza utilizzati dal centro di salute mentale della Asl Napoli 1.
Quattro i giornalisti del Roma nel mirino dell’offensiva giudiziaria: il direttore responsabile Antonio Sasso, il cronista Claudio Silvestri e gli ex redattori del Roma Gerardo Ausiello e Dario Caselli. Per tre delle querele si è arrivati anche a sentenza, in qualche caso con condanne particolarmente dure, mentre per la quarta il giudizio di primo grado è ancora in corso.
Con il deposito delle remissioni di querela da parte della Furfaro e delle rispettive accettazioni da parte dei giornalisti gli iter giudiziari si bloccano e decadono anche le condanne inflitte in primo grado.