Claudio Botti, Rachele Furfaro e Riccardo Polidoro

 
 

Roma, sentenza severa
per diffamazione Furfaro

 
 
 

“Il giudice di Napoli, sezione undicesima, dottor Carlo Spagna, letti gli articoli 533 e 535 del codice di procedura penale, dichiara Sasso Antonio, Caselli Dario e Ausiello Gerardo colpevoli del reato loro ascritto e li condanna alla pena di sei mesi di reclusione ciascuno, oltre al pagamento in solido delle spese processuali. Pena sospesa alle condizioni di legge, per i soli ...

 
 
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Claudio Ciccarone e Gianni Occhiello  
 

Tco, in appello
sconfitta la Rai

 
 
 
 

Si è conclusa, forse, dopo dieci anni la battaglia dei due operatori di ripresa della Rai di Napoli Claudio Ciccarone e Gianni Occhiello per ottenere il riconoscimento della qualifica di ...

 
 
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  Laser vaginal
rejuvenation
 
 
 
 

Abbiamo affrontato, e superato in qualche maniera, lo stress dei regali natalizi: per lui una cravatta o un pigiama felpato (che non è sexy, okey, ma avete notato come stanno cambiando le stagioni anche al ...

 
 
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Sommario
Notizie
Diffamazione, severa sentenza per il Roma
Tco, in appello
sconfitta la Rai
 
Lettere
Laser vaginal
rejuvenation
"Rosetta riparte,
l'Italia ride"
Documenti
La condanna dei tre
giornalisti del Roma
Rai, il dispositivo
della Corte d'appello
I miracoli
della chirurgia

    Una brutta notizia 13 dicembre 2007, ore 19 
   

Una brutta notizia per i lettori e per il direttore di questo giornale: da oggi Iustitia non si occuperà più di Repubblica Napoli.
Nel numero 40 del 12 novembre sono state pubblicate due lettere che il responsabile della redazione partenopea di Repubblica, Giustino Fabrizio, non ha gradito.
Nella prima un lettore segnala e documenta tre errori nei titoli del quotidiano romano attraverso l’ironico e paradossale accostamento tra i Beatles,
i mitici Fab four di Liverpool, e i quattro giornalisti del desk di Repubblica.

  Nella seconda un altro lettore evidenzia il sostanziale silenzio scelto dal Mattino e da Repubblica Napoli sul singolare accordo relativo all’abbattimento dell’ecomostro di Alimuri. In particolare il lettore è sorpreso per la linea politico-editoriale di Repubblica Napoli, “dissonante da quella dell’edizione nazionale”, e si chiede: “Ezio Mauro avrebbe operato la stessa scelta?”.
Fabrizio non ha gradito e ha concentrato la sua disapprovazione su Patrizia Capua, redattrice di Repubblica Napoli e lettrice saltuaria e disattenta di questo giornale, che ha la sola colpa di essere la
 
compagna del direttore di Iustitia.
Il dissenso, la disapprovazione, l’indignazione per uno scritto si possono esprimere in quattro modi: con una telefonata, con una mail o una lettera di rettifica, con una richiesta di risarcimento danni in sede civile, con una querela.
In base alla strada scelta dall’‘offeso’, l’autore dello scritto e il direttore del giornale possono replicare e difendersi.
Di fronte a iniziative ingiuste indirizzate contro la propria compagna si è invece inermi.
Nello Cozzolino