Tco, in appello
sconfitta la Rai

SI È CONCLUSA, forse, dopo dieci anni la battaglia dei due operatori di ripresa della Rai di Napoli Claudio Ciccarone e Gianni Occhiello per ottenere il riconoscimento della qualifica di telecineoperatori.
Il 15 gennaio la Corte d’appello di Napoli, sezione lavoro, ha depositato il dispositivo con il quale accoglie il ricorso, per Ciccarone dal 22 dicembre 1998 e per Occhiello dal 15 gennaio 1999, e ordina alla Rai di pagare più di 96mila euro al primo e oltre 15mila al secondo. Inoltre la Corte, presieduta da

Alessandro Bavoso con giudici a latere Giovanna Maria Rossi e il relatore Gabriele Di Maio, condanna la Rai a pagare per il doppio grado di giudizio 4500 euro di spese legali.
Ciccarone e Occhiello, dipendenti Rai il primo dal 1986 e il secondo dal


Domenico D'Amati e Renato Scognamiglio
1983, hanno superato tredici anni fa le prove organizzate dall’azienda per ottenere la qualifica di tco e nel 1998 sono diventati giornalisti professionisti. Di fronte al muro Rai, decisa a utilizzarli come operatori di ripresa senza il riconoscimento dell’attività giornalistica che pure svolgevano e svolgono, si sono rivolti nel maggio del ’99 alla magistratura, ma il giudice del lavoro di Napoli Maria Gallo, con sentenza depositata il 22 marzo 2004, ha bocciato la loro richiesta.
Nell'autunno 2006, con l’assistenza degli avvocati Domenico D’Amati, del foro di Roma, e Rocco Truncellito del foro di Napoli, hanno avviato il giudizio di appello davanti al collegio di cui faceva parte Filippo De Caprariis, poi sostituito dalla giudice Giovanna Maria Rossi. Nel corso delle varie udienze sono stati ascoltati quattro testi: i redattori capo Silvio Luise e Massimo Milone per l’azienda e, per gli appellanti, il giornalista Rai, ora in pensione, Eugenio De Bellis e lo specializzato di ripresa Pasquale D’Errico. Le testimonianze hanno confermato il lavoro svolto in piena autonomia dai due operatori, a cominciare dalle interviste, che sono state certificate attraverso il confronto in aula tra i servizi mandati in onda con le


Guido Marsiglia e Rocco Truncellito

risposte degli intervistati, ma senza la voce degli operatori, e le registrazioni originali con le domande di Occhiello e Ciccarone. Nel febbraio 2008 è emerso con chiarezza l’orientamento del collegio quando i giudici con un’ordinanza hanno deciso la nomina di un

consulente tecnico d’ufficio per il calcolo delle differenze retributive.
Ora la sentenza di secondo grado verrà impugnata davanti alla Corte di cassazione? “Aspettiamo il deposito della sentenza – risponde a Iustitia l’avvocato Guido Marsiglia, che con il professore Renato Scognamiglio difende la Rai – per conoscere le motivazioni che hanno portato la Corte d’appello a capovolgere il giudizio del tribunale. Soltanto allora sarà possibile valutare e decidere il ricorso per Cassazione”.