Il Roma va avanti e
punta ai contributi

POTEVA VENIRE da imprenditori impegnati su versanti diversi in Terra di lavoro la speranza di futuro dei giornalisti del Roma, ma i diciannove componenti della cooperativa nata il 28 febbraio scorso dalle macerie del quotidiano per anni controllato da Italo Bocchino, hanno scelto, almeno per ora, di andare avanti da soli.
I due imprenditori che mostrano interesse al giornale sono Vittorio Civitillo e Giovanni Lombardi. Il primo, con radici a Piedimonte Matese nell’Alto casertano, è operativo in vari settori, dall'energia all’alberghiero, all’immobiliare, e aspirante socio della Juve Caserta, il team di basket dal passato glorioso (nel ’91 fu la prima formazione del Mezzogiorno a vincere lo scudetto), che milita in seria A. Il secondo è Giovanni Lombardi, impegnato nel settore della sanità, in particolare nel campo della dialisi, da agosto

presidente e proprietario della Casertana, squadra che disputa il campionato di calcio di seconda divisione (girone B).
Per i contatti con il direttore responsabile Antonio Sasso e con la redazione i due imprenditori si sono affidati a giornalisti che


Gigi Casciello e Pasquale Clemente

conoscono la situazione del giornale: l’ex vice direttore del Roma Pasquale Clemente in campo per Civitillo; per Lombardi Gigi Casciello, dall'aprile 2001 al luglio del 2002 alla guida del quotidiano che fu di Achille Lauro.
Dopo settimane intense a cavallo tra settembre e ottobre, con contatti, incontri in redazione (a uno partecipa anche Francesco Ruscigno, commercialista collegato a Bocchino e presente nella società proprietaria della testata), piani editoriali e assemblee, la redazione ha deciso di cercare una terza via.
Il rilancio si dovrebbe sviluppare lungo due direttrici: riorganizzazione della cooperativa e piani di sviluppo per pubblicità, vendite e accesso al credito. L’obiettivo è presentare nel gennaio 2014 la domanda per i contributi pubblici relativa a dieci mesi del 2013 (da marzo in poi) e incassare la prima tranche del finanziamento, se fila tutto liscio, tra quattordici mesi, nel dicembre 2014.
Il primo passo è stata l’eliminazione del consiglio d’amministrazione della cooperativa, formato da Antonio Sasso, presidente, Roberto Paolo e Mario Pepe, e la nomina di un amministratore unico, Roberto Paolo, numero due del giornale con la qualifica di redattore capo, natali sanniti, è di Montesarchio, quarantanove anni a dicembre, da quindici professionista. Il secondo è stato il pensionamento del direttore Antonio Sasso, che per ora rimane in servizio.
Il terzo passo ha riguardato l’organico della redazione arrivato a sedici unità


Aldo Boni e Tommaso D'Angelo

con il rientro il 15 ottobre dalla mobilità di tre redattori (Valeria Bellocchio, Ciro De Pinto e Fabio Postiglione) e l’assunzione, il 19 ottobre, di due precarie: Nuviana Arrichiello, napoletana di Pozzuoli, trenta anni, dal dicembre 2010

professionista; Geppina Landolfo, radici a Grumo Nevano, trentasette anni, da tre professionista, figlia di Francesco, scomparso nel 2006 che ha attraversato le varie vite del Roma, dagli anni Settanta fino alla vice direzione del quotidiano tornato in edicola nel 1996.
Il cambio di formato operato a maggio con il passaggio al mini tabloid stampato a Marcianise, alla Offset Meridionale il cui amministratore è Aldo Boni, ha consentito di risparmiare decine di migliaia di euro di carta, e dal 30 settembre la tiratura è stata ridotta a poco più di novemila copie perché è saltato l’abbinamento con il quotidiano Cronache del Salernitano, diretto da Tommaso D’Angelo. Tra le ipotesi allo studio c’è il passaggio della foliazione da quaranta a quarantotto pagine, con un ottavo da dedicare a edizioni per altre province, e l’aumento delle pagine a colori da otto a dodici. Vengono invece rinviati i nodi del fitto della testata, anche per la intricata situazione giudiziaria che vive la società che ne detiene la proprietà, e del canone di locazione per la sede.
In ogni caso il costo del giornale, pur con contributi previdenziali asciutti per redattori che vengono dalla mobilità, supera i centomila euro al mese. È realistico pensare di resistere per oltre un anno? I contributi pubblici sono lontani, e questa lontananza rende problematico l’accesso al credito, ed è difficilissimo far impennare le vendite. Rimane la leva della pubblicità che deve però rapidamente moltiplicarsi e il miracolo può avvenire soltanto se c’è un imprenditore, o alcuni imprenditori, deciso a investire subito sul giornale.