Compensi collaboratori,
intervento del prefetto

TOCCHERÀ AL prefetto di Napoli Marco Valentini provare a portare a un tavolo l’editore del Mattino Francesco Gaetano Caltagirone che il primo febbraio ha comunicato ai collaboratori di tutta la Campania, con l’eccezione di chi lavora sulla città di Napoli, il taglio dei compensi per gli articoli fino a 2500 battute da nove a sette euro lordi, con un netto inferiore ai cinque euro, neanche i soldi per andare dal sindaco o alla caserma dei carabinieri a chiedere notizie. A confrontarsi con i vertici dell’azienda aveva già provato il segretario del Sindacato dei giornalisti

campani Claudio Silvestri ma con l’abituale ruvidezza (eufemismo che sta per scortesia o maleducazione, fate voi) l’editore e i suoi collaboratori non hanno neanche risposto.
Alla società i collaboratori, con una

Francesco Antonio Cappetta e Marzio Di Mezza

iniziativa partita dai giornalisti del Salernitano alla quale hanno poi aderito tutte le province, hanno indirizzato una lettera per annunciare l’avvio dello stato di agitazione. “Il quarto taglioscrivono nella lettera - operato in pochissimo tempo ai nostri compensi, già minimal, costituisce un ulteriore depauperamento di quella dignità del lavoro che da sempre proviamo con fatica a tenere alta con il nostro impegno quotidiano”.
E continuano: “Se in ogni luogo si prova a tutelare i lavoratori dalla pandemia, dai licenziamenti, dalla riduzione del lavoro in generale, nel nostro caso non solo non siamo tutelati ma si fa pesare sull’elemento più debole la crisi stessa. Inoltre si opera una differenziazione tra collaboratori della provincia e quelli di Napoli. Siamo giornalisti senza tutele e pienamente nelle mani di un editore che, nei fatti, taglia come vuole, quando vuole e quanto vuole. Ed è grave che tutto ciò accada anche in un momento di rischi altissimi per la nostra salute, rischi che corriamo per rendere informazioni corrette, precise, diffuse ai cittadini e quindi al nostro giornale”.
Poi la conclusione: “Chiediamo quindi una revisione delle decisioni assunte e chiediamo l’apertura anche di una discussione intorno al

Francesco Russo e Antonio Vuolo

futuro di questo ‘pezzo’ di Mattino che siamo tutti noi collaboratori. Coloro che ogni giorno sono sui territori, coloro che ogni giorno incontrano e ascoltano le persone consentendo al nostro quotidiano di essere radicato e autorevole”. 

E documenti e dichiarazioni di solidarietà sono subito arrivati dal cdr del Mattino (Maria Chiara Aulisio, Paolo Mainiero, Federico Vacalebre, Petronilla Carillo per le sedi distaccate e Marcello Colella per i collaboratori), dal Sindacato regionale, dalla Federazione della stampa e dall’Ordine dei giornalisti della Campania, il cui presidente Ottavio Lucarelli, tra l’altro, si domanda se anche il direttore del Mattino Federico Monga si è tagliato lo stipendio.
Con il consueto garbo i dirigenti della società non hanno risposto alla lettera dei collaboratori e quindi il sindacato e i collaboratori hanno deciso di far intervenire nella vertenza i prefetti delle province campane: Marco Valentini per Napoli, Paola Spena per Avellino, Francesco Antonio Cappetta per Benevento, Raffaele Ruberto per Caserta e Francesco Russo per Salerno. Con un calendario serrato è partito il 18 febbraio da Caserta il tour delle prefetture che si chiuderà nei prossimi giorni con Avellino. Agli incontri hanno preso parte responsabili o componenti dei gabinetti delle prefetture, come Dario Annunziata e Maura Perrotta, e dirigenti regionali (Silvestri e Antonio Vuolo del direttivo del Sugc) e provinciali (Marzio Di Mezza e Antonella

Monaco) del Sugc.
Non è usuale, fanno notare al sindacato, il coinvolgimento delle prefetture nelle vertenze editoriali ma di fronte a scelte così gravi da parte di Caltagirone è giusto coinvolgere i prefetti. L’aziendachiarisce Claudio Silvestri non

Raffaele Ruberto e Paola Spena

intende sedersi al tavolo delle trattative perché non ritiene materia di contratto la questione dei lavoratori autonomi. Si sbaglia. Alla pagina 102 del contratto nazionale di lavoro giornalistico è allegato l’accordo siglato da editori e Fnsi sul lavoro autonomo, quindi la questione è stata già trattata al tavolo sindacale. Riguarda i co.co.co., ma i parametri possono essere utili per stabilire dei minimi per tutti i collaboratori”.