Il Denaro da piazza
dei Martiri alla Mostra

CON LA FINE di giugno il Denaro lascia il settecentesco palazzo Partanna di piazza dei Martiri per trasferirsi a Fuorigrotta, alla Mostra d’Oltremare. Il trasloco nasce dalla decisione ferma del presidente dell’Unione industriali di Napoli Paolo Graziano di monetizzare il prestigioso appartamento occupato dal giornale edito e diretto da Alfonso Ruffo. All'Ente Mostra, la spa dal giugno 2010 presieduta da Nando Morra, il giornale a regime verrà ospitato addirittura nella struttura del teatro Mediterraneo, andando a occupare il

primo piano, lato piscina. In attesa che però le stanze vengano riattintate e rese operative è stata trovata una sistemazione provvisoria, al padiglione numero nove.
Abbiamo chiesto notizie del contratto stipulato dalla Mostra con il Denaro, ma Marilena


Enzo Agliardi e Sergio Governale

Manno, responsabile della segretaria di Morra, ci ha girato la lapidaria risposta del presidente: “Il contratto non è stato ancora firmato”, e ha aggiunto: “la informeremo appena ci sarà la firma”. Sembra sorprendente che prima ci si metta in casa un inquilino e poi si definisca il contratto, ma diamo per buona la risposta di Morra, assicurando i lettori di Iustitia che in tempi brevi avranno notizie del contratto.
Intanto poco più di un mese fa i giornalisti del Denaro hanno eletto il comitato di redazione, che risulta formato da Enzo Agliardi, Sergio Governale e Ettore Mautone. Al Denaro da anni non si parlava nemmeno di cdr tanto che al congresso della Fnsi tenuto a Saint Vincent nel 2004 venne presentato da trenta firmatari un ordine del giorno, approvato all’unanimità, per chiedere alla presidenza del consiglio il blocco dell’erogazione dei fondi alle aziende che non rispettavano il contratto di lavoro, come il Denaro, che pur avendo un organico di almeno dieci giornalisti non aveva il comitato di redazione.
L’elezione del cdr non è però una vittoria sindacale, è anzi la conferma dell’evanescenza del sindacato dei giornalisti. Il cdr nasce perché per ottenere dal ministero del Lavoro la dichiarazione dello stato di crisi e accedere ai contratti di solidarietà, che consentono di scaricare sull’Inpgi una parte della


Antonio Galdo e Antonello Grassi

retribuzione dei giornalisti, è necessario che l’accordo venga sottoscritto anche dal sindacato aziendale (o persino da una parvenza di sindacato aziendale).
Oggi i professionisti in servizio a tempo pieno al Denaro sono undici: con il direttore Alfonso Ruffo,

lavorano due redattori capo (Enzo Agliardi e Antonello Grassi) e otto redattori: Antonella Autero, Serena Azzolini, Giovanni Brancaccio, Giovanni Capozzi, Sergio Governale, Ettore Mautone, Silvia Miller e Angelo Vaccariello. Ci sono poi un praticante, Giancarlo Gambalonga, figlio di Carlo, vice direttore dell’Ansa in pensione, che però, chissà per quale misterioso motivo, non figura nella gerenza del giornale; la corrispondente da Avellino con articolo 12, Filomena Labruna; un collaboratore con articolo 2 dal maggio 2009 che abbiamo già incontrato tra i dipendenti di Mediapress: Antonio Galdo. Ai quattordici giornalisti della cooperativa Edizioni del Mediterraneo vanno aggiunti i tre in organico al Denaro tv: le professioniste Maria Mirta Presta e Maria Grazia Toscano e la praticante Gaia Bozza.