Via Marconi e Avellino:
il dilemma di Genovese

A MAGGIO L'INVIATO della sede Rai di Fuorigrotta Rino Genovese si è candidato a sindaco di Avellino ma i risultati dell’8 e 9 giugno non l’hanno premiato. Al ballottaggio sono andati Antonio Gengaro che ha raccolto il 37 per cento dei voti e Laura Nargi, vice sindaca uscente, con il 32,5 per cento. Genovese si è piazzato terzo con il 21,9 per cento delle preferenze che ne faceva comunque l’ago della bilancia. Ha parlato a lungo con tutti e dopo una serie di incontri ha deciso di appoggiare Laura Nargi che il 23 e 24 giugno con il 51,8 per cento ha conquistato la poltrona di sindaco del capoluogo irpino.
Da allora sono partite trattative serrate. Per Genovese, irpino di Sant'Angelo dei Lombardi, sessanta anni compiuti a marzo, dal 2002 professionista, in un primo momento si era parlato della presidenza del consiglio comunale, ipotesi che sembra sfumata perché la neo sindaca

per sfuggire all’abbraccio soffocante dei consiglieri eletti e degli ex assessori della giunta di Gianluca Festa, il sindaco arrestato nello scorso aprile, sta pensando a una giunta tecnica che taglierebbe fuori tutte le vecchie facce.
Il cronista Rai, che viene da settimane ondivaghe perché prima ha giocato con il centro

Gianluca Festa

sinistra e poi ha appoggiato il centro destra, vorrebbe in ogni caso portare a casa qualche risultato. Due le strade che appaiono percorribili: scegliere una persona a lui vicina da inserire come tecnico nella nuova giunta; chiedere un posto di prestigio in una delle tante società controllate dal comune come la Fondazione Cultura che gestisce il teatro Gesualdo, il cinema Eliseo e la casina del Principe.
E sul fronte Rai? Genovese ha condotto la campagna elettorale senza mettersi in aspettativa ma utilizzando ferie arretrate e da qualche settimana è rientrato in servizio a via Marconi. Pare però deciso ad andare avanti con il doppio, anzi triplo incarico: giornalista, da molti anni componente del cdr (che in questi due mesi è andato avanti a due cilindri, Alessandro Di Liegro e Enzo Perone, senza che nessuno sollevasse obiezioni), e player politico ad Avellino, in attesa di vedere se qualcuno a viale Mazzini è intenzionato a denunciare il caso.