La Città, licenziamenti
collettivi con 7 esuberi

IL 24 MAGGIO alle 12 nella nuova sede del quotidiano di Salerno La Città ci sarà un incontro tra gli editori di fatto del giornale, Giovanni Lombardi e Vito Di Canto, il numero uno della Federazione della stampa Raffaele Lorusso, il segretario del sindacato dei giornalisti campani Claudio Silvestri, il consigliere nazionale Gerardo Ausiello, il comitato di redazione (Gigi Amati, Gianni Giannatasio, Enrico Scapaticci) e il delegato di poligrafici e amministrativi Alberto Santoriello. L’obiettivo è allontanare la trattativa tra azienda e giornalisti dal ciglio del burrone sul quale ora si trova.
Nella serata del 20 maggio infatti Rosario Emanuele Alfano, amministratore

delle Edizioni Salernitane, la srl proprietaria del giornale, notifica a tutte le parti interessate l’avvio della “procedura di riduzione del personale per licenziamenti collettivi” con

Claudio Silvestri e Raffaele Lorusso

l’annuncio di sette giornalisti licenziati sui tredici in organico. Il 22 maggio la redazione pubblica sul giornale cartaceo e sull’on line la notizia dei licenziamenti, mentre la Fnsi, d’intesa con il sindacato regionale e l’Ordine campano, chiede l’immediata ripresa delle trattative.
Ora un veloce riepilogo delle puntate precedenti. Dal primo novembre la Città non è più della Finegil, la catena dei quotidiani locali controllata dal Gruppo l’Espresso, ma è delle Edizioni Salernitane, la srl che formalmente non fa capo ai due veri patron bensì ai loro rampolli, Margherita Lombardi che detiene il 70 per cento della società e Donato Di Canto che ha il restante 30 per cento. Non hanno esperienze da editori, né i genitori né i figli; gli errori sono quindi inevitabili e cominciano subito, sembra addirittura nella stesura dell’atto di acquisto dal notaio con una ripartizione poco nitida del contenzioso giudiziario. Il 30 marzo l’amministratore delle Edizioni Salernitane, Rosario Emanuele Alfano, per i giornalisti un ‘fantasma’, invia al cdr una proposta di riorganizzazione della redazione. Seguono quattro settimane di contatti e incontri, con la partecipazione dei sindacalisti napoletani Silvestri e Ausiello, per cercare punti di intesa. Il 26 aprile dall’azienda arriva il piano industriale, l’accordo sembra possibile ma la situazione il 2 maggio precipita.
Le voci sulla decisione di Lombardi di portare all’esterno della redazione le apparecchiature del web hanno acceso gli animi e c’è un confronto ruvido tra i

Donato Di Canto e Margherita Lombardi

giornalisti e Vito Di Canto, qualcuno è  particolarmente aggressivo, e autolesionistico, e si spinge a contestarne ruolo e presenza dal momento che ufficialmente non figura tra i soci. Di Canto abbandona la

sede e la redazione, caricata da qualche improvvido Masaniello, proclama tre giorni di sciopero poi ridotti a due.
Gli editori, nella “procedura di riduzione del personale per licenziamenti collettivi”, citano i numeri che renderebbero inevitabile un drastico taglio dell’organico: nel biennio novembre-dicembre 2016 il costo del personale è stato di 306.600,59 euro pari al 74 per cento dei ricavi del periodo; nel primo quadrimestre del 2017 la quota sarebbe salita al 79 per cento con costi per i dipendenti di 530.065,24 euro rispetto ai 670.603,08 ottenuti dalle entrate pubblicitarie e dai ricavi delle vendite. Su un organico di ventidue unità composto da quattordici giornalisti, compreso il direttore Andrea Manzi, e otto poligrafici e amministrativi le ‘decapitazioni’ vengono tutte concentrate nel settore giornalistico con riquadri divisi per settore che finiscono per definire con nome e cognome le unità che verrebbero tagliate. Un esempio? Alla casella del redattore capo, Maurizio D’Elia, ci sono due voci: "lavoratore abitualmente occupato 1, eccedenze personale 1".
Nelle otto pagine della “procedura” è chiaro il discorso sui costi e su un rosso costante alla lunga insostenibile, oscuro invece il ragionamento fatto per individuare le soluzioni per il riequilibrio. La Città è un quotidiano leader nella seconda città della Campania e nella seconda provincia d’Italia per estensione, con una storia che ha superato i venti anni. Sarebbe criminale mutilare un’azienda che funziona e può anche migliorare. Invece le strade

scelte, forse in parte suggerite da qualcuno abituato a gestire giornalini di modestissima dimensione, puntano a uno spezzettamento della struttura redazionale con il trasferimento all’esterno del

Gerardo Ausiello e Maurizio D'Elia (*)
quotidiano on line, che ha notevoli margini di sviluppo, e dello sport, forse il settore più seguito del giornale in una città animata da grande passione per la Salernitana, il cui acquisto è un obiettivo prioritario di Giovanni Lombardi. L’operazione sacrifica la qualità del prodotto garantita per venti anni dalla squadra che lo confeziona e non comporta sostanziosi vantaggi economici; basti pensare al raddoppio di sedi e strutture. Consente però di affidare a un service di giornalisti ubbidienti, da pagare al di fuori del contratto di lavoro, parti pregiate dell’azienda e di liberarsi di diversi redattori, molti dei quali con una notevole anzianità aziendale. In tema di tagli gli editori non spiegano però perché hanno fatto lievitare l’organico amministrativo di due unità: uno dovrebbe essere il direttore amministrativo Giuseppe Carriero, mentre non è ben chiaro chi occupi la seconda casella, con relativo stipendio.

(*) Da www.lacittadisalerno.it