Smentita infondata

Gentile direttore Nello Cozzolino,
ti invio queste poche righe solo per smentire la notizia pubblicata da Iustitia secondo la quale il mio avvocato Elena Coccia avrebbe avviato contatti con il legale del capo dei vigili urbani per cercare una conciliazione in merito alla vicenda dello schiaffo che ricevetti il 5 dicembre 2008 dal capo dei vigili urbani.
Mi dispiace notare che tu abbia sentito una sola campana, se avessi interpellato Elena Coccia sull'argomento lei ti avrebbe evitato la pubblicazione di una notizia infondata.
Ti ricordo che se ho denunciato l'aggressione subita è stato per tutelare la libertà di stampa ed il diritto di ogni giornalista a svolgere il proprio lavoro senza minacce, aggressioni o condizionamenti da parte di nessuno, e soprattutto di un pubblico ufficiale. Ed è mia ferma intenzione andare fino in fondo.
Spero che vorrai concedermi un poco di spazio. Ti ringrazio anticipatamente

Alessandro Migliaccio

Migliaccio ha un'idea inesatta del significato del verbo “smentire”: secondo il Devoto-Oli, “asserire o dimostrare la falsità o l’infondatezza di affermazioni o notizie”. Il titolo della notizia di Iustitia è “Schiaffo di via De Giaxa / ipotesi di conciliazione” e nel verbale dell’udienza tenuta l’otto ottobre, alla quale Migliaccio non era presente, c’è scritto che “i difensori prospettano che sono in corso trattative per un bonario componimento e chiedono un rinvio”.  Il giudice di pace Calabrò ha accolto la richiesta degli avvocati Coccia (per Migliaccio) e Domenico Ciruzzi (per Luigi Sementa) e ha rinviato al 4 marzo.
Quindi Migliaccio ha letto distrattamente Iustitia e non ha letto per niente il verbale d’udienza. Prima di azzardare commenti avrebbe dovuto documentarsi.
Ma veniamo ora al centro della vicenda, chiarendone in premessa i due punti fermi: Sementa è stato autore di una aggressione violenta, resa ancora più grave dall’incarico che ricopre; Migliaccio è stato bravo a documentare l’accaduto, altrimenti la sua versione non avrebbe fatto molta strada. Sembra però che in questi due anni Migliaccio si sia convinto che lo “schiaffo di via De Giaxa” offuscherà “lo schiaffo di Anagni” e, a differenza di Bonifacio VIII che dopo poche settimane ne morì, per lui ci sarà la gloria che merita un crociato della libertà di stampa.
Se non ci sono motivi particolari e non conosciuti per accanirsi in questa vicenda, penso che con le scuse pubbliche di Sementa, il pagamento delle spese all’avvocato del giornalista e il riconoscimento di un risarcimento a Migliaccio, ci troveremmo di fronte a un successo vero e notevole della libertà di stampa. Migliaccio sarebbe infatti riuscito a dimostrare nel concreto che l’attività di un cronista, anche di un piccolo giornale, non può essere compressa o impedita. E che chi ci prova, ne risponde.

Nello Cozzolino
(*) Da documentari.iobloggo.com
(**) Da www.biografica.info
 

Elena Coccia

Alessandro Migliaccio
Giacomo Devoto (*)
Domenico Ciruzzi
Luigi Sementa
Bonifacio VIII (**)