Nuovi tagli al Mattino:
altri dodici in pensione

NEL MARZO DEL 1992, quando a via Chiatamone festeggiarono i primi cento anni di vita, i giornalisti con contratto a tempo indeterminato erano 155, contando anche il direttore Pasquale Nonno; oggi i redattori del Mattino con contratto a tempo indeterminato sono 84, poco più della metà di venti anni fa, ma l’editore Francesco Gaetano Caltagirone dice che sono ancora troppi e sta lavorando per tagliarne altri dieci, cui si aggiungeranno Armando

Borriello dell’ufficio dei redattori capo (compie sessantacinque anni il primo dicembre) e il responsabile della sede di Benevento Enrico
Marra
, che tocca i sessantacinque anni il 4 settembre prossimo.
La nuova cura dimagrante è partita in maniera


Armando Borriello e Enrico Marra

soft con chiacchierate dei componenti del comitato di redazione (Marisa La Penna, Riccardo Marassi e Adolfo Pappalardo) con i pensionandi, seguite il 18 aprile da un’assemblea che si è chiusa con critiche dure al cdr, con la decisione di proclamare lo stato di agitazione (ma non si capisce chi in questo momento si starebbe agitando) e con la sospensione dei lavori assembleari in attesa di un incontro del sindacato aziendale con i vertici amministrativi.
A tre anni di distanza dal criticatissimo accordo che nel giugno del 2009 consentì il taglio di oltre venti unità (il cdr era formato da Daniela De Crescenzo, Marco Esposito e Pietro Treccagnoli), l’editore utilizza i dati negativi della pubblicità per tagliare altre dieci teste. L’operazione dovrebbe andare in porto nel periodo che va dal primo giugno 2012 al 31 maggio 2013; Ma c'è da affrontare il nodo delle assunzioni a tempo indeterminato di redattori (Marco Toriello, Gerardo Ausiello, Marco Piscitelli e Pino Taormina) che dal maggio 2008 vanno avanti con contratti annuali.
I dieci esuberi sono stati individuati tra i giornalisti che entro la prossima primavera compiono cinquantotto anni e sono sei della redazione centrale e


Marco Piscitelli e Pino Taormina

quattro delle distaccate. Cominciamo dai ‘napoletani’: Bruno Abbisogno, nato nell’ottobre del 1954, Teresa Bartoli (aprile 1955), Carla Di Napoli (aprile 1955), Paola Di Pace (luglio 1953), Toni Iavarone (ottobre 1954) e Titti Marrone

(dicembre 1952); per le redazioni distaccate ci sono un avellinese, Bruno Discepolo (dicembre 1953), due sanniti, Gianni De Blasio (ottobre 1953) e Nico De Vincentiis (febbraio 1952), e un salernitano, Raffaele Schiavone (febbraio 1955). Come tre anni fa, anche in questo caso il dato anagrafico non sembra però applicato in maniera rigorosa; per fare un esempio, nell’elenco che circola non c’è il nome di Titta Fiore, nata nel luglio del ’54. Perché? “Per avere un quadro chiaro – risponde Riccardo Marassi del cdr – aspettiamo di ricevere la prossima settimana dall’azienda e dal direttore il piano di ristrutturazione per stato di crisi. E tra i nodi da affrontare subito ci sono le garanzie per i quattro con contratti a termine annuali”.