Promossi De Core e Del Tufo,
in uscita Dell'Uva e Gargano

Il DIRETTORE DEL Mattino Mario Orfeo sembrava intenzionato a fare una campagna acquisti dignitosa per coprire i vuoti di chi in pensione è già andato: l’ultimo, dal primo giugno, è il redattore capo Gianni Ambrosino (preceduto di tre mesi da Umberto Nardacchione); e di chi sta per andarci: i

redattori capo Pietro Gargano, che compie sessantacinque anni il 29 luglio, e Sergio Troise e l’inviato Vittorio Dell’Uva, che festeggia i sessantacinque anni il 19 luglio. Ci sarebbero poi da coprire i vuoti per le ferie, senza contare le aspettative bimestrali,


Vittorio Dell'Uva e Pietro Gargano

chieste da tre redattrici: Carla Di Napoli, Cinzia Peluso, Gaty Sepe.
I progetti di rafforzamento dell’organico si sono alla fine risolti in un buco nell’acqua perché ha prevalso la linea sparagnina decisa dall’amministrazione. Era quasi fatta per il passaggio a via Chiatamone di Angelo Carotenuto, una lunga esperienza alla Gazzetta dello sport, chiusa con una vertenza vinta, e da anni abusivo di punta della redazione partenopea del quotidiano diretto da Ezio Mauro. Poi l’offerta del Mattino di un’assunzione a termine per un anno, prima del contratto definitivo, ha spinto Carotenuto a ripensarci per poi decidere di tenersi stretta la scrivania che attualmente occupa.
In attesa di colpi di mercato al momento imprevedibili, sono stati pescati due junior dal vivaio collaboratori: Luisa Maradei, fino all’estate del 2004 nello staff dell’assessore provinciale Luca Stamati, poi praticante nella maxi informata di Teleregione e Quarto Canale, collaboratrice del Premio Napoli, assunta con un contratto bimestrale, rinnovabile, per coprire l’assenza


Carla Di Napoli, Cinzia Peluso e Gaty Sepe

temporanea di Bruno Abbisogno; Marco Toriello, diventato professionista con il primo corso per giornalisti del Suor Orsola Benincasa, assunto con un contratto semestrale e assegnato al settore Economia, guidato da Marco Esposito.
Intanto il pensionamento

di Ambrosino ha creato un vuoto nell’ufficio dei redattori capo. In diversi potevano aspirare all’esordio in gerenza. Tra questi l’ex capo cronista Carlo Nicotera, ora responsabile del settore Italia, che però non è nelle grazie dei vertici del giornale e viene spesso bersagliato per la gestione delle sue pagine con critiche a volte fondate, altre volte gratuite. E certo non ha migliorato la sua situazione il 3 giugno scorso quando, nella causa per dequalificazione professionale promossa dal capo servizio Elio Scribani, ha deposto davanti al giudice Michele Caroppoli come teste citato dall’azienda.
La poltroncina nella gerenza dei redattori capo se l’è aggiudicata Francesco De Core, casertano, quarantatre anni appena compiuti, da quindici professionista, pupillo del redattore capo centrale Antonello Velardi, che nel maggio del 2003 ne impose l’assunzione come capo servizio (venivano entrambi dal Corriere del Mezzogiorno), una scelta che costò ad Orfeo un

pesante voto di sfiducia dall’assemblea di redazione, con 72 voti contrari, 15 a favore, cinque schede bianche e tre nulle. La promozione di De Core ha liberato un posto nell’ufficio di coordinamento delle cronache, il secondo dorso del giornale, guidato


Bruno Abbisogno, Marco Esposito e Carlo Nicotera

da Claudio Scamardella. Ha lasciato l’incarico di vice della cronaca di Napoli ed è stato chiamato a riempire la casella Vittorio Del Tufo, napoletano, quarantaquattro anni, da diciotto professionista.