Golfo, Iovino 'licenziato'
cita Mattera e la Mediter

IL 3 MAGGIO Mauro Iovino, dal dicembre 2013 coordinatore del Golfo, il quotidiano di Ischia e Procida che va in edicola in tandem con il Roma, è stato ‘licenziato’ senza apparente motivo e il 17 maggio, con l’assistenza dell’avvocato Gaetano Ottato, ha impugnato il licenziamento citando l’amministratore del Golfo Ottorino Mattera e la sua società, la Mediter.
Ricapitoliamo la vicenda, raccontata dal giornale concorrente sull’Isola verde, Il Dispari, diretto da Gaetano Di Meglio, dal marzo 2015 in edicola in

accoppiata con Il Mattino, che ha pubblicato due e mail di Iovino: la prima, riservata, inviata il 3 maggio ai redattori e collaboratori del Golfo; la seconda messa in rete l’undici maggio dal coordinatore 'licenziato' sul suo profilo Facebook.
Ma procediamo con ordine. Nell’autunno del 2013 due imprenditori, Danilo Iervolino (patron dell'università telematica Pegaso) e Ottorino Mattera (titolare della società di servizi turistici Mediter), si

Antonio Sasso

inseriscono nei rapporti in crisi tra i dirigenti del Roma e il gruppo che confeziona il Golfo, capitanato da Antonio Pinto, offrono condizioni migliori rinunciando alla percentule sugli incassi delle copie vendute e danno vita a una società, Quotidiano il Golfo, con quote paritarie del 50 per cento che fanno capo a due srl, la Giapeto Editore (Iervolino) e la Mediter (Mattera), il capitale è di 10mila euro di cui 2500 versati, l’incarico di amministratore unico è assegnato a Mattera. La società viene costituita a Napoli dal notaio Vittorio Margarita e a metà gennaio 2014 registrata alla camera di commercio partenopea. La testata il Golfo è di proprietà del Roma e quindi il direttore responsabile è lo stesso del quotidiano che fu di Achille Lauro, in gerenza c'è il giornalista Pasquale Clemente, mentre l’ok quotidiano alla prima pagina del Golfo è da sempre affidato ad Antonio Sasso, già direttore del Roma che mantiene l’incarico di supervisore anche se è da tempo in pensione. Il rapporto tra il Roma e il Golfo è complesso e contorto, articolato in tre contratti: il primo tra il quotidiano diretto da Clemente e l’agenzia Megapress che cura l’impaginazione e fornisce cinque pagine chiuse di notizie sportive, che una volta alla settimana salgono a sette sul totale di venti del giornale; il secondo tra il Roma e la società di Iervolino e Mattera che si occupa della

Claudio Silvestri

raccolta pubblicitaria trattenendo per sé gli incassi e lascia al quotidiano napoletano le somme ricavate dalle vendite del panino che va in edicola al prezzo di un euro e trenta centesimi, mentre il Dispari si vende a un euro e venti; il terzo tra la srl Il Golfo e i giornalisti fino al 3 maggio coordinati da Mauro Iovino che producono ogni giorno gli articoli di cronaca.
Con un quadro così confuso la nascita di frizioni era probabile, ma il giornale è

andato avanti per oltre due anni con relativa tranquillità fino al marzo scorso quando Mattera informa Sasso e il Roma che con i duemila euro mensili a testa sborsati da lui e da Iervolino non riescono a coprire i costi della fattura del giornale. Così dal primo aprile le spese vengono divise: Il Golfo srl paga Iovino, Gianluca Castagna, Gaetano Ferrandino e Sara Mattera; la cooperativa del Roma si fa carico dell’agenzia Megapress, di Francesco Ferrandino, Marco Gaudini e Isabella Puca. E arriviamo al 3 maggio quando la situazione precipita.
Ricostruiamo ora lo show down con le parole dei protagonisti. “Il pomeriggio del 3 maggio scrive Iovino sul suo profilo Facebook – mentre andavo da Ischia a Casamicciola per lavorare in redazione è stata cambiata la password di accesso alla posta elettronica del giornale, impedendomi così di lavorare. Salito in ufficio, Ottorino Mattera mi ha esposto che in seguito all’ingresso di un altro socio, portato da Gaetano Ferrandino all’interno della cordata Mattera-Iervolino, che avrebbe versato duemila euro al mese, cambiavano alcune cose: il mio posto lo assumeva immediatamente Gaetano Ferrandino e io avrei dovuto continuare a lavorare occupandomi della sola impaginazione, quindi passavo da un ruolo direttivo a un ruolo di passacarte”.
L’improvvisa retrocessione avrebbe, secondo Iovino, due motivazioni: la sua

difesa ad oltranza dei compensi dei giornalisti del Golfo; copertine e articoli aspri sulle disavventure giudiziarie di una consigliera regionale di Forza Italia, Maria Grazia Di Scala, con riflessi sui rapporti politici degli editori del Golfo.
La ricostruzione dell’ormai ex coordinatore viene contestata alla radice da Mattera.
In via preliminare – chiarisce l’amministratore della srl Quotidiano il Golfo – voglio precisare che non siamo

Armando Borriello

di fronte a un licenziamento perché Iovino non era un dipendente, ma veniva pagato con un contratto annuale come fornitore di servizi. E Ferrandino non porta nessun nuovo socio. È vero invece che sono intervenuto sull’organizzazione del lavoro decidendo una inversione dei ruoli tra Iovino e Ferrandino perché si erano create delle frizioni con altri fornitori di servizi e perché Mauro aveva accentuato la tendenza a trasformare in personali le battaglie giornalistiche”.
Le distanze come si vede sono notevoli e proveranno ad accorciarle i dirigenti del Sugc, il sindacato unitario giornalisti della Campania. Il 30 maggio il segretario Claudio Silvestri e il presidente del consiglio direttivo Armando Borriello andranno a Ischia per incontrare Iovino e Mattera alle 11 presso l’hotel Re Ferdinando di Ischia Porto per trovare una mediazione. In caso contrario sulla vicenda deciderà la magistratura del lavoro.