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Tgr/Covid 19: c'è chi
promuove le piscine |
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È UN CRONISTA gasato, entusiasta Rino Genovese, giornalista della sede Rai di Napoli. Nei suoi ‘tg itineranti’ qualsiasi chiesetta degli sperduti paesi irpini è sempre tra le più belle della Campania, spesso d’Italia, in qualche caso d’Europa. E mantiene la stessa cifra anche quando non si occupa di turismo e prodotti gastronomici.
Nei giorni scorsi si è dedicato a piscine e palestre. “I tifosi - dice aprendo il servizio – non potranno assistere a gare e competizioni sportive, questo |
non significa però che si ferma la pratica sportiva: palestre, centri sportivi, piscine sono aperte”.
E continua: “il nuoto da sempre uno degli sport più consigliati per i ragazzi soprattutto in questo periodo perché in piscina il coronavirus non ha vita facile. Sabino Valentino (responsabile Coni triathlon Avellino) conferma: vita difficilissima proprio per la presenza del cloro che come sapete è un |
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Antonello Perillo |
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battericida e un prodotto particolarmente aggressivo per i virus e i batteri. Il volume dell’acqua, tra l’altro, consente una ulteriore dispersione di eventuali batteri e virus”.
Genovese però non si limita al nuoto, “da sempre uno degli sport più consigliati per i ragazzi soprattutto in questo periodo”, e passa ad altre attività. “Gli esperti - sostiene – concordano non c’è alcun motivo per non frequentare le palestre”. E dà la parola a Massimo Landi (titolare di una palestra): “i gestori delle palestre devono garantire un’ottima sanificazione e aerazione dei locali e mettere a disposizione per gli utenti dispenser e liquidi igienizzanti negli spogliatoi, docce e bagni”.
Sente anche altri operatori, dai centri benessere alle palestre del pugilato, e conclude il suo spot con Matteo Palumbo, vice presidente della Federazione italiana medici dello sport. “Lo sport – spiega Palumbo – si deve fare perché lo sport è necessario, perché il movimento è vita, questo è il nostro slogan. Il nostro comitato scientifico ha dettato alcune regole, cioè nello spogliatoio, che c’è sempre una certa promiscuità, cercare di non utilizzare le stesse asciugamani, gli stessi accappatoi (l'italiano è di Genovese, ndr)”.
Il cronista Rai è davvero soddisfatto del lavoro realizzato e la sera prima della messa in onda lo promuove sul suo profilo Facebook ma è difficile condividere la sua soddisfazione. Il servizio viene infatti mandato in onda al tg delle 14 del 7 marzo quando il Coronavirus è esploso già da quindici giorni e rapidamente sta contagiando tutte le regioni.
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Renato Cantore |
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Vediamo i titoli dei quotidiani del 7 marzo. Cominciamo dai nazionali: Corriere della Sera “Ventimila rinforzi negli ospedali”, Repubblica “Virus, Sos ospedali Subito 5 mila medici in più”. Passiamo ai giornali locali: Mattino “Maxipiano per fermare il virus”, Corriere del Mezzogiorno “Coronavirus, c’è il primo morto”.
Se in Campania c’è il primo morto per il Covid 19 come è possibile che ci sia
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un giornalista del servizio pubblico deciso a spingere le persone in piscina e in palestra? Inutile chiedere notizie all’evanescente capo dei servizi giornalistici della Rai di Napoli Antonello Perillo. All’attico di via Marconi c’è il vice direttore della Tgr Carlo De Blasio, responsabile delle redazioni del Mezzogiorno peninsulare; in tempi di virus stiamo imparando a conoscerlo come cronista ma, a differenza del suo predecessore Renato Cantore, non ha mai battuto un colpo sulle tante anomalie del tg campano. Su questa vicenda sceglierà la linea del silenzio, come fa ormai da molti anni per l’attività di Fuorigrotta, il direttore della Testata giornalistica regionale Alessandro Casarin? |
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