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La Corte di cassazione
boccia Radio Kiss Kiss |
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VA AVANTI DA dieci anni la vertenza che vede schierate le giornaliste Annarita D’Ambrosio e Pina Esposito contro Radio Kiss Kiss, l’emittente nazionale dal '90 presieduta da Lucia Niespolo, che nel 2001 le ha licenziate.
Con la sentenza depositata il 22 novembre scorso la Corte di cassazione ha chiuso il quinto round dell'incontro ed è un round a favore delle giornaliste. La sezione lavoro della Suprema corte (presidente Guido Vidiri, consiglieri Alessandro De Renzis, Paolo Stile, Ulpiano Morcavallo e il relatore Antonio Ianniello) ha infatti annullato la decisione della corte d’appello di Napoli che aveva respinto l’impugnazione del licenziamento e ha rinviato la decisione alla corte d’appello di Salerno.
Per orientarsi nella vertenza è necessario un riassunto delle puntate precedenti. Nel luglio del 2001 l’amministratore di Radio Kiss Kiss Marcello Niespolo decide di sospendere i servizi giornalistici dell’emittente e un mese dopo |
licenzia Annarita D’Ambrosio e Pina Esposito. Le due redattrici, assistite dagli avvocati Aldo e Guido Grassi, ricorrono con procedura d’urgenza alla magistratura e nel dicembre del 2001 il giudice del tribunale di Napoli Rosa Molè le “reintegra nel posto di lavoro”: 1 a 0. Due mesi più tardi, sempre con rito d’urgenza, il collegio composto dal presidente Rosa Labonia, con a latere Maria Luparelli e l’estensore Amalia Urzini, esamina il reclamo di Kiss Kiss e ribalta la decisione: 1 a 1.
Arriviamo al giudizio di merito e la palla torna al
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Guido Grassi |
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giudice Molè che nel dicembre 2004, con una motivazione di dieci pagine, annulla il licenziamento e fa rientrare le croniste nell’organico di Kiss Kiss: 2 a 1. Il nuovo capovolgimento arriva dodici mesi dopo ed è firmato dalla sezione lavoro della corte d’appello di Napoli: 2 a 2. Ora, con la decisione della Cassazione, siamo al 3 a 2 che non chiude la partita, ma segna un punto che può rivelarsi decisivo.
Interpellato da Iustitia l’avvocato Raffaele Pellegrino, che con Antonio Catalano assiste l’emittente radiofonica, preferisce non commentare la sentenza in attesa di leggerla con attenzione, mentre l’avvocato Guido Grassi ne sottolinea l’importanza. “La Cassazione – spiega Grassi – ha rinviato innanzi alla corte d’appello di Salerno perché ha ritenuto che i giudici di secondo grado di Napoli non abbiano preso in considerazione, relativamente alla esternalizzazione di servizi giornalistici da parte di una emittente radiofonica, peraltro titolare di una testata giornalistica, quanto sancito dall’allegato M del contratto nazionale di lavoro che sembra vietare l’appalto a terzi di servizi giornalistici se non limitatamente a una parte residuale (rubriche e inserti) dell’intero prodotto giornalistico che invece deve essere realizzato dalla redazione identificata dalla specifica testata”.
Intanto attendono serene la fine del match le due giornaliste andate via da Napoli dopo il licenziamento: vive a Milano Annarita D’Ambrosio capo servizio di Radio 24, la radio del Sole 24 Ore; lavora invece a Roma a Sky Tg24 (dall'agosto 2003, quando è nato il canale satellitare all news di Murdoch) Pina Esposito che in questi giorni è inviata a Herat, in Afganistan.
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