Giuliano continua
a tacere le notizie

L'INCIPIT SPIEGA già tutto quello che resterà da leggere nelle dodici righe successive. In un orario tardo della mattinata di giovedì 20 ottobre, quando sono già tante le telefonate dei cronisti che conoscono il fattaccio e chiedono particolari all'ufficio stampa della questura di via Medina, guidato da Magdala D'Istria, viene spedito via mail un comunicato nel quale si conferma la violenza sessuale commessa nella notte da un bengalese ai danni di una giovane donna all'interno del porto.
"Stanotte - si legge nella nota - gli agenti dell’Ufficio Prevenzione Generale sono intervenuti nei pressi del parcheggio interno al varco “Pisacane” del Porto di Napoli poiché era giunta al 113 una

segnalazione di una donna che riferiva di essere stata aggredita da un uomo, che l'aveva colpita al capo con un sasso e aveva tentato di strangolarla per abusare di lei".
Nelle ultime righe

Napoli. Al molo Pisacane la violenza sulla poliziotta

viene confermato che l'extracomunitario è stato arrestato "per tentato omicidio e violenza sessuale". Manca solo un piccolissimo dettaglio, che è poi la vera notizia: la vittima degli abusi è una agente della polizia che lavora in un commissariato del centro storico. Una dimenticanza? No. Un modo per impedire che la notizia rimbalzi e ingigantisca ulteriormente la sua portata? Impossibile: i cronisti d'altronde sapevano già tutto. E allora chi ha sbianchettato, tanto per cambiare, la parola "poliziotta", e perché? Che senso ha tutto questo?
Da tempo, ormai, l'ufficio stampa della questura diretta da Alessandro Giuliano che è fonte primaria e privilegiata per i cronisti, ricordiamolo, riduce la portata delle notizie, quando non arriva addirittura a nasconderle. Un'assoluta mancanza di rispetto nei confronti del fondamentale diritto all'informazione e dei giornalisti.
Fino a qualche mese fa negli ambienti dei cronisti di nera e di giudiziaria si raccontava di un procuratore della Repubblica imbavagliatore di notizie. Non era del tutto vero e ne abbiamo conferma oggi perché da maggio l’ex procuratore di Napoli Giovanni Melillo è al vertice della Procura nazionale antimafia.
Se non ci fosse da piangere, nel descrivere l'atteggiamento di chi taglia e cuce a proprio piacimento i comunicati in questura si potrebbe ricordare l'irresistibile gag del film "Totò, Peppino e la malafemmina", dove alla battuta di De Filippo: “... e ho detto tutto!" Totò replicava: "Ma che dici tu co’ ’sto ho detto tutto, che non dici mai niente?” 

Xavier de Maistre