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Una novità da Napoli:
si può fare pubblicità
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CON DUE ESPOSTI (il primo del 18 giugno 2008, il secondo del 28 settembre 2010), Pierluigi Roesler Franz ha costretto i consiglieri dell’Ordine campano a pronunciarsi sulla vicenda della show girl Caterina Balivo, giornalista pubblicista dal 2002 e testimonial pubblicitaria dell’azienda di abbigliamento Cannella. Ma l’Ordine campano (presidente Ottavio Lucarelli, vice presidente Domenico Falco, segretario Gianfranco Coppola) se l’è cavata con una ‘sentenza’ ambigua e pilatesca.
Il nodo è chiaro: il giornalista può fare pubblicità? La risposta è secca: no. |
E nell’esposto Franz ricorda ai distratti consiglieri della Campania che il divieto scaturisce non soltanto dalla legge professionale del ’63 (articoli 1, 2 e 48), ma anche dal contratto nazionale di lavoro (articolo 44), |

Domenico Falco, Pierluigi Roesler Franz e Ottavio Lucarelli |
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dalla Carta dei doveri del giornalista del luglio 1993 e dal decreto legislativo numero 74 del 1992.
Quindi Lucarelli e i suoi non possono che prendere atto: “nel merito, osserva il Consiglio che nessun dubbio può sussistere in ordine alla responsabilità disciplinare della Balivo”. Anche perché la show girl da un anno è titolare di una rubrica (‘La posta di Caterina’) del Mattino.
Al momento della sanzione però il no da netto via via si stinge, fino a diventare illeggibile: “considerata l’effettiva necessità di un intervento legislativo che disciplini ex novo la materia”; “considerata l’evoluzione dei tempi”; “essendo la violazione di lieve entità”. Sono espressioni che lasciano perplessi sull’orientamento dell’intero consiglio (con i tre di vertice ci sono il tesoriere Pino De Martino e i consiglieri Enzo Albano, Paolo Mainiero, Innocenzo Militerni, Antonello Perillo e Rossana Russo).
Tre osservazioni: la legge sarà anche superata, ma al momento è in vigore; nessuna evoluzione può modificare la separazione netta che deve esserci tra informazione e pubblicità; l’Ordine si giustifica soltanto come custode della deontologia professionale, non si capisce quindi perché mischiare messaggi |

Gianfranco Coppola, Innocenzo Militerni e Antonello Perillo
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promozionali e notizie sia una ‘violazione di lieve entità’.
In ogni caso se è “violazione lieve”, c’è “sanzione lieve”: “il consiglio dell’Ordine dei giornalisti della Campania, visto l’atto di |
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incolpazione, infligge alla giornalista pubblicista Caterina Balivo la sanzione dell’avvertimento”, la più lieve tra quelle previste dalla legge istitutiva (le altre sono la censura, la sospensione, la radiazione).
Nel provvedimento non viene però detto con chiarezza che la show girl, finché è iscritta all’albo dei giornalisti, non può fare pubblicità. E infatti Caterina Balivo va avanti con la sua attività di testimonial con la collezione
autunno inverno di Cannella. Che farà l’Ordine campano? Di sicuro prenderà tempo.
Intanto, in attesa che l’Ordine nazionale, guidato da Enzo Iacopino, almeno provi a dare indicazioni univoche agli Ordini regionali evitando l’attuale anarchia, va detto che non sembra complicato fare una scelta: vuoi fare la giornalista, non fai pubblicità; preferisci i contratti pubblicitari, non sei iscritta all’albo. E in tanti hanno deciso di chiedere la cancellazione, professionisti e pubblicisti: tra questi, Paolo Brosio, Antonella Clerici, Rita Dalla Chiesa, Andrea De Adamich. |
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