Mattino, nelle province
collaboratori in serie B

A METÀ MAGGIO i dirigenti del Mattino hanno tagliato i compensi dei collaboratori del web ridotti da otto a sei euro, informandoli che l’accordo aveva valore retroattivo perché decorreva dal primo maggio.
Il 14 settembre sono passati alla fase due con i collaboratori delle edizioni cartacee comunicando loro con una e mail l’introduzione di tre fasce di compensi: per gli articoli da 900 a 2500 battute; da 2500 a 3500; oltre le 3500 battute. Aggiungendo che il consenso andava confermato entro il 20 settembre e che le nuove tariffe partiranno dal 16 ottobre.

L’operazione, necessaria per uniformare i compensi in tutti i quotidiani del gruppo Caltagirone, presenta una grave anomalia con la divisione dei collaboratori in due categorie: i ‘signori’ e i ‘cafoni’. Non si spiega altrimenti la notevole disparità tra i compensi pagati ai collaboratori del dorso nazionale e della cronaca di Napoli e quelli erogati a chi scrive dai circondari o per le edizioni di Avellino, Benevento,

Federico Vacalebre

Caserta e Salerno. Per il servizio breve i primi percepiscono 13 euro e i secondi nove, per l’articolo entro le 3500 battute la forbice si allarga con 26 e 16 euro; per i pezzi lunghi lo scarto è 39 a 25 euro. Perché?
La domanda l’avrebbe dovuta girare all’azienda il comitato di redazione (Adolfo Pappalardo, Marco Perillo, Federico Vacalebre, Petronilla Carillo per le sedi distaccate e Marcello Colella per i collaboratori) che però tace e non ha ritenuto di preparare neanche il rituale comunicato di solidarietà. Del resto il silenzio del cdr va avanti da mesi perché non si ha notizia di risultati portati a casa per il trasloco da via Chiatamone al centro direzionale, dove persino i posti auto di proprietà dell’editore vengono pagati cento euro al mese dai redattori.
L’unica iniziativa è arrivata dal segretario del sindacato regionale Claudio Silvestri che ha subito chiesto un incontro ai dirigenti del Mattino per chiarire i motivi del doppio trattamento.