In aula i licenziati di
Videocomunicazioni

Sarà Amalia Urzini, giudice del lavoro del tribunale di Napoli, a decidere il 5 marzo il futuro di Videocomunicazioni, la prima agenzia di video giornalismo della Campania. Il ricorso alla magistratura è stata una scelta obbligata per il team di sette tra giornalisti e operatori licenziati il 31 dicembre da Francesca Aulisio, amministratrice e direttore responsabile della srl Videocomunicazioni.
I licenziamenti non hanno avuto nessuna eco sui media locali e soltanto dopo otto giorni è arrivato un comunicato del presidente dell’Associazione napoletana della stampa Enzo Colimoro che stigmatizzava l’iniziativa attivata

senza alcun preavviso dalla società e “le modalità seguite nelle procedure”; a rimorchio sono poi arrivate pochissime altre dichiarazioni di solidarietà.
Assistiti dagli avvocati Giovanna Carotenuto e Miki


Marco Gargiulo, Enzo De Marino e Antonio Coscione

Luca Prisco, il redattore capo Pier Paolo Petino, la segretaria Laura Esposito, gli operatori Antonio Coscione, Francesco D’Angiò, Enzo De Marino, Marco Gargiulo e Sandro Jovane hanno impugnato il licenziamento e chiesto il sequestro conservativo dei beni mobili (le attrezzature e, soprattutto, venti anni di archivio video) e dei crediti della società che al 31 dicembre doveva pagare ai licenziati lo stipendio di dicembre, i ratei ferie, la quattordicesima mensilità e il trattamento di fine rapporto. Secondo i dipendenti il sequestro è urgente per la grave situazione debitoria dell’azienda, si parla di oltre un milione di euro, per mancati pagamenti di Iva, Irpef, Equitalia, contributi Enpals e Inpgi, rate di leasing e per gli scoperti con le banche.
Alla prima udienza tenuta il 12 febbraio, per conto di Francesca Aulisio, un delegato dell’avvocato Alessandro Limatola ha pagato con assegni circolari gli stipendi di dicembre, assicurando che in tempi stretti sarebbe stata avanzata una proposta di transazione che a pochi giorni dall’udienza ancora non c’è. Il 12 febbraio il giudice Urzini ha deciso il rinvio anche per convocare Enzo Colimoro, che nella veste di consigliere dell’Inpgi, l’istituto di previdenza


Renato Cavallo, Enzo Colimoro e Miki Luca Prisco

dei giornalisti, può fornire informazioni precise sul mancato versamento dei contributi.
I licenziati di Videocomunicazioni non sono però l’unico fronte giudiziario per l’amministratrice della

società. Difesi dall’avvocato Salvatore Pane, il giornalista Renato Cavallo e gli operatori Antonio Coscione, Claudio D’Abundo e Pier Paolo Stellato chiedono il pagamento del trattamento di fine rapporto non percepito dopo la chiusura un anno fa di Alice, una società collegata a Videocomunicazioni, presso la quale ha svolto la pratica per diventare giornalista professionista Francesca Aulisio, pratica certificata dal redattore capo responsabile Renato Cavallo, creditore anche dell'ultimo stipendio.