Rai, rinvio per voto
cdr e per assemblea

ANCHE LE PROTESTE più accese a via Marconi durano soltanto qualche giorno e poi si spengono. L’indignazione per il “comizio elettorale di Silvio Berlusconi” mandato in onda il 12 maggio dal tg campano non ha fatto eccezione: due lettere di dimissioni dal cdr (Ettore De Lorenzo e Gilly Castellano); conciliaboli, riunioni e un documento molto critico nei confronti del responsabile dei servizi giornalistici di Fuorigrotta Massimo Milone che raccoglie 27 firme, oltre la metà dei redattori; il 18 maggio un’assemblea ricca di presenze e di interventi.
A questo punto bisognava dare un indirizzo alla protesta e i pasionari e le pasionarie si sono seduti; è entrata in campo la squadretta dei pompieri, con il

solito giochino dei mini rinvii, e il fuoco, in tre mosse, è stato domato rapidamente: documento secretato con custodia affidata a Silvio Luise, redattore capo in sonno da un anno, cioè dalla chiusura di Neapolis; incarico a Luise di redigere un testo meno


Gilly Castellano, Francesco Pardi (*) e Gennaro Sangiuliano

tranchant; nuova assemblea per varare il documento e avviare l’elezione del cdr fissata per giovedì 26 maggio, poi slittata al 27, quindi al primo giugno. E quando l’assemblea ci sarà, ha ironizzato qualcuno, si potrà anche riprendere il discorso sui tre giorni di sciopero proclamati nell’agosto del 2003 contro l’assunzione di Gennaro Sangiuliano e i cinque giorni di sciopero annunciati nel marzo 2010 per impedire la chiusura della trasmissione Neapolis; in entrambi i casi la protesta si stoppò dopo il primo giorno di sciopero.      
Infine un piccolo giallo. Il 22 maggio un’Ansa annuncia un esposto all’Agcom presentato dai parlamentari dell'Idv Francesco Pardi e Nello Formisano per il “comizio” di Berlusconi mandato in onda dal tg della Campania, ma dell’esposto all’Agcom non c’è traccia: lo assicurano a Iustitia i giornalisti dell’ufficio stampa e la responsabile del settore Par condicio Laura Aria.
Il 27 maggio l’ineffabile Formisano risolve il giallo con una nota all’Ansa, di cui è difficile comprendere il senso logico, prima ancora che politico: “i provvedimenti già adottati dall’Agcom in ordine al mancato rispetto della par condicio e le sanzioni comminate, di fatto rendono superato l’esposto presentato” dall’Idv “sia verso le reti nazionali che quelle regionali campane”. Trascorrono tre ore e Formisano è costretto a una nuova rettifica perché da Roma gli avranno spiegato a muso duro che può dichiarare “superato” tutt’al più il comizio campano di Berlusconi; del nazionale è meglio che non si occupi. Resta in piedi un solo dubbio: l’esposto di Formisano sul tg di Milone è “superato” o, nonostante i lanci di agenzia, non è mai stato presentato?

(*) Da www.emidio_pandozzi.it