Non c’è trippa. Per i gatti, da sempre, ma periodicamente  anche per laboratori di analisi e cliniche private. La Regione guidata da Stefano Caldoro blocca l’elefantiaco  meccanismo e all’orizzonte si profila un’attesa di un paio di anni per  verificare quanto abbia inciso sul nostro colesterolo la passione smodata per  il provolone piccante. L’11 febbraio è lunedì e Il Mattino propone nella prima  di cronaca Sanità, stop alle convenzioni:  è caos.  
                Il servizio è firmato da Gerardo  Ausiello che intervista il segretario di Federlab, Vincenzo D’Anna. L’11 febbraio è lunedì anche in via San Nicola  alla Dogana, sede del Corriere del Mezzogiorno. Si riaccendono i computer e si  cambia aria nella redazione perché di domenica non si lavora (è tutto e solo  calcio, e il vero intellettuale non  è  coinvolto emotivamente nella lotta per lo scudetto: tutt’al  più, come si è verificato di recente, si organizza un dibattito con Aristotele, Walter Mazzarri, Martin Heidegger e Gustavo Zagrebelsky per definire compiutamente il procedimento  sillogistico che è alla base del concetto di classifica avulsa). Dunque al Cormezz riprende  frenetico il lavoro: corre voce che sia saltato l’accordo tra Regione e  strutture sanitarie private. Una delle punte di diamante del giornale, Angelo Agrippa, è libero da impegni e al  grido c’è trippa per Agrippa prepara  l’inchiesta sull’emergenza, che  viene pubblicata  il 12 febbraio: Sanità, stop  alle convenzioni. E ne parla con il gettonatissimo Vincenzo D’Anna. Stesso titolo, stesso argomento,  stesso intervistato, ma un giorno dopo.
Una volta un redattore capo del Chiatamone lato mare  sentenziò: se non lo dice Il Mattino il fatto non è successo. Ora quel  redattore capo ci ha lasciati, e quindi il principio può essere parafrasato e  cambiare di casacca. Nel titolo il Mattino parla di caos, il Cormezz no. Se è  caos lo deciderà una tavola rotonda tra intellettuali moderata da Marco Demarco.                  |