Pubblicazione tardiva e vaga

Caro direttore,
ti segnalo la minuscola ‘rivincita’ dei dirigenti del Mattino dopo la dura condanna incassata per la diffamazione di Michele Ingenito, professore associato di Lingua inglese all’università di Salerno.
La vicenda è nota: con una raffica di articoli pubblicati tra il 7 e il 12 dicembre del 2004 nell'edizione nazionale, nella cronaca regionale e nelle pagine di Salerno, il Mattino attacca pesantemente Ingenito, accusato di vendere gli esami all'università e di avanzare richieste di prestazioni sessuali. Il professore replica citando in giudizio gli autori dei servizi, il direttore e la società editrice, tutti difesi dall’avvocato Francesco Barra Caracciolo.
Il 12 aprile il giudice onorario Livia Trapani del tribunale civile di Napoli deposita la sentenza e condanna il direttore Mario Orfeo, i giornalisti Antonio Manzo e Giuseppe Napoli e lo scrittore Diego De Silva, autori dei servizi, e l’editore del Mattino a pagare un risarcimento di 50mila euro e ottomila euro di spese legali; condanna inoltre Manzo, Napoli e De Silva a versare altri duemila euro a testa al professore salernitano.
Il giudice Trapani stabilisce infine l’obbligo della pubblicazione della sentenza per estratto sulle pagine del Mattino “entro il termine di trenta giorni dal relativo passaggio in giudicato”.
Delle indicazioni del magistrato a via Chiatamone non si  preoccupano granché e l’estratto va in pagina il 27 ottobre, 198 giorni dopo il deposito della sentenza. Un estratto difficile da vedere, nascosto com’è in uno striminzito quadratino a piede pagina che non fa capire niente a chi non conosce la vicenda.
Ultima notazione: nelle dieci righe pubblicate l’unico presente con nome e cognome è il diffamato, mentre i diffamatori vengono indicati soltanto con il cognome e il direttore Orfeo è scomparso.

Francesco Toralta
 
Michele Ingenito
F. Barra Caracciolo
Mario Orfeo
Diego De Silva