Ansa, si offusca la stella
del vicario Gambalonga

DOPO UN’ASCESA continua, veloce, all’apparenza inarrestabile, si è fermata la marcia di Carlo Gambalonga, vice direttore vicario dell’Ansa, la prima agenzia giornalistica italiana. Lo stop arriva in una fase di particolare turbolenza dell’Ansa, con l’azienda che a settembre ha presentato il ‘piano di riorganizzazione e sviluppo 2007-2008’ bocciato “in toto” dalla redazione, che ha affidato al cdr sette giorni di sciopero, di cui cinque già effettuati. La

spaccatura però non divide soltanto azienda e redazione, ma attraversa anche la società: da una parte c’è il presidente Boris Biancheri e dall’altra l’amministratore delegato Mario Rosso, il cui contratto scade a marzo prossimo. Con il consenso dei soci, nello


Boris Biancheri e Mario Rosso

scorso novembre Biancheri ha finalmente chiuso la lunga direzione di Pierluigi Magnaschi, numero uno di via della Dataria dal 1999 al 2006, che il 4 dicembre scorso ha ceduto la poltrona a Giampiero Gramaglia. E divisioni sembrano esserci tra i trentasei soci che danno vita alla società cooperativa Ansa, soprattutto tra i tre o quattro che pesano di più.
Sulla crisi dell’agenzia le letture sono discordanti. Il mensile specializzato Prima comunicazione nel numero di ottobre, con un articolo firmato da Daniele Scalise, scrive di seggiola a rischio per Gramaglia, al quale viene riservata una fotina di gruppo, e rilancia la candidatura di Marcello Sorgi; trattamento diverso per Gambalonga, che, secondo il mensile, conserva le deleghe al personale con in più la responsabilità dell’area immagine; a corredo una foto grande del vice direttore insieme all’amministratore Rosso, un tandem che in questi anni, con il beneplacito di Magnaschi, ha orientato le scelte


Marcello Sorgi e Pierluigi Magnaschi

dell’agenzia. Del tutto diverse le notizie messe in rete da Dagospia, il sito di Roberto D’Agostino.
“Il consiglio d'amministrazione (dell’Ansa, ndr) – sostiene Dagospia – sembra aver

mollato definitivamente il piano industriale dell’amministratore Mario Rosso per dare via libera al presidente dai capelli bianchi, l’ex ambasciatore Boris Biancheri. La prima mossa di Biancheri è una copertura totale al direttore dell’agenzia Giampiero Gramaglia che, a un anno di distanza dal suo insediamento, ha avocato a sé le deleghe del personale che il suo predecessore Pierluigi Magnaschi aveva messo nelle mani del vice direttore Gambalonga”. E viene chiarito anche il perché del cambio di rotta: “ La scelta di Magnaschi aveva una sua logica per un uomo con nessuna esperienza del lavoro di agenzia (la sua nomina era stata molto contrastata ed era passata in consiglio d’amministrazione per un solo voto di vantaggio), alla fine della carriera e che sull’altare dei buoni rapporti con Gambalonga aveva fatto nascere e crescere un’iniziativa, Ansamed, un insieme di notiziario e portali web sconosciuti ai più che avrebbe l’ambizioso obiettivo di fare un ponte tra l’Italia e la sponda settentrionale dell’Africa, che è stata anche di recente aspramente criticata da alcuni editori e vede anche molto critica una gran

parte della redazione. Nessuno riesce tra l’altro a spiegare perché una parte della redazione sia a Napoli, se non con ragioni sentimentali da parte del vice direttore che è appunto napoletano”. A parte l’ultimo dato, parzialmente inesatto (Gambalonga è nato nel


Roberto D'Agostino (*) e Francesco Gerace

maggio del ’51 a Taranto, anche se a Napoli ha radici professionali e affettive), la notizia ha agitato la redazione e diversi giornalisti hanno chiesto di saperne di più al cdr (Maria Antonietta Avolio, Francesco Gerace e Daniele Marchetti per la redazione centrale, per le sedi estere Alessandro Logroscino, per le redazioni regionali Roberto Celot e Alessandro Sgherri, Antonella Mosca per i collaboratori).
I componenti del comitato di redazione hanno fatto “un’eccezione vista la delicatezza dell’argomento e del momento”, perché “non è nostro costume, né nostra intenzione - hanno scritto in un comunicato – inseguire tutte le voci e i pettegolezzi che riguardano l’Ansa", e hanno incontrato il direttore e il vicario. Subito dopo hanno informato la redazione: “Non c‘è alcun cambiamento nell’assetto della direzione giornalistica”; ma hanno aggiunto: “Il direttore, in questa fase, intende seguire personalmente la trattativa sul piano di riorganizzazione e sviluppo dell’agenzia; Gambalonga, su richiesta del direttore, sarà impegnato principalmente sul fronte del coordinamento delle sedi regionali e nella messa a punto della nuova ipotesi di progetto che riguarda il settore ‘immagine’ “. Della delega al personale affidata a Gambalonga non c'è più traccia.

(*) Da www.lamescolanza.com