Corsi, sulle 'condanne penali'
interviene l'Ordine nazionale

L’ORDINANZA DI archiviazione della querela per diffamazione presentata da Ermanno Corsi contro Patrizia Capua e Carlo Verna non ha chiuso la querelle sulle ‘condanne penali’.
“La notizia, – scrive nell’ordinanza il giudice Paola Valeria Scandone – divulgata dal Verna e dalla Capua, del mancato ragguaglio di Corsi di tali vicende giudiziarie all’Ordine nazionale, sulla scorta degli atti di indagine, si è

rivelata munita di fondamento”.
Sulla questione hanno a lungo insistito i legali dei due giornalisti: per Capua Giuseppe Fusco, Enrico Donatone per Verna, mentre Corsi era assistito


Enzo Iacopino e Ottavio Lucarelli

da Ivan Montone. “Sul punto il querelante (Corsi, ndr) – scrive nella memoria difensiva l’avvocato Donatone – afferma di avere prontamente comunicato, per iscritto, l’esistenza del procedimento penale a suo carico e indica a testimone il dottor Ambrosino che conferma. Corsi dichiara però che, sopraggiunta la condanna definitiva, contattò il consiglio a Roma venendo telefonicamente “dispensato” dal fare ulteriori comunicazioni ufficiali per la “estrema irrilevanza del fatto”. Orbene: ammesso e non concesso che tale telefonata sia stata realmente effettuata – non vi è infatti alcuna prova al riguardo – appare quantomeno singolare che si comunichi formalmente (per iscritto) l’esistenza di un ‘mero’ procedimento penale e si faccia, invece, una semplice telefonata per comunicare che è stata emessa nei propri confronti una sentenza di condanna passata in giudicato. Il querelante ha quindi comunicato ufficialmente un procedimento penale e ha taciuto, di fatto, sulla successiva condanna. Tale espediente ha avuto il solo scopo di sottrarlo al doveroso procedimento disciplinare. Egli stesso dichiara infatti che solo dopo una condanna definitiva può partire una azione disciplinare”.
L’ “espediente” però potrebbe rilevarsi inutile perché, dopo l’ordinanza del giudice Scandone, si sta muovendo l’Ordine nazionale dei giornalisti, guidato


Enrico Donatone e Giuseppe Fusco

dal presidente Lorenzo Del Boca e dal segretario Enzo Iacopino.
“L’Ordine è un ente di diritto pubblico, - dichiara Iacopino - che procede per atti ufficiali. Dobbiamo capire bene quale situazione abbiamo di fronte. Il primo passo sarà l’acquisizione

dell’ordinanza di Napoli, che archivia la querela dell’ex presidente dell’Ordine campano, e le sentenze di condanna definitiva nei confronti di Corsi emesse dalla Corte di cassazione. Per acquisire gli originali dei provvedimenti giudiziari ho già contattato il presidente dell’Ordine campano Ottavio Lucarelli. Non è però inutile ricordare che la prima valutazione e il primo giudizio sono di competenza dell’Ordine regionale”.